Ieri è stata una giornata massacrante. Sono andato nella sede di Conforama, un’azienda che possiede una catena di supermercati, per installare un programma gestionale realizzato da AeB, una delle aziende con cui collaboro.
Nulla di strano, fin qui, se non fosse che un lavoro che pensavo mi occupasse meno di una mattinata si è protratto fino al tardo pomeriggio per cause “informatiche”.
Il primo problema è stato di natura organizzativa: il server (cioè il computer) dove doveva essere installato il programma non aveva i tool necessari. No problem, basta installarli. Essendo tutto il software in questione di tipo proprietario (che si differenzia per quello libero, detto open source), bisogna avere i CD. Ma non basta: bisogna anche trovarli. Superato questo scoglio, l’installazione ovviamente non si concluse senza problemi. Non starò a elencare tutto quello che abbiamo passato; basti sapere che IIS e SQL Server (i due prodotti mancanti necessari) non sono stati pronti prima di pranzo.
Ora mancava il motivo della nostra visita, il programma fatto da noi. Anche qui la via non è stata facile, perché Windows non lo voleva. Probabilmente una sorta di rigetto, visto che il linguaggio da me utilizzato era open source. “Non hai i permessi necessari”, mi diceva. Odio i permessi di Windows. Sono fatti al contrario: è uno dei sistemi operativi più bucati del mondo, ci entrano persino i pesci rossi, ma se vuoi entrarci tu che ne hai i privilegi ti fa mille storie. Un po’ come avere un cane da guardia che ti abbaia e ti chiede i documenti quando arrivi, mentre lascia passare tutti gli altri solo perché sono stati più furbi (i cosiddetti hacker, per intenderci, anche se il termine è usato in modo improprio).
Se avessi usato le due alternative open source “di punta” per questo genere di prodotti, ovvero Apache e Mysql, probabilmente ci avrei messo meno. Un po’ come comprare musica da internet o scaricarla col peer to peer, con la differenza, non da poco, che usare software libero non è illegale!
La conclusione della giornata non è andata meglio: a causa dello sciopero dei trasporti, mi ci sono volute due ore e mezza per tornare a Pavia dalla periferia ovest di Milano. Quando inventeranno il teletrasporto? E che sia open source, per favore…