Lo so che è troppo facile sparare sulla Croce Rossa, ma ogni tanto devo sfogarmi, devo tirar fuori quella bile che giorno dopo giorno le Ferrovie Italiane mi estirpano. Magari è una nuova cura per il tumore al fegato e in realtà lo fanno per il nostro bene.
Oggi dovevo tornare a Pavia partendo da Limone Piemonte: le due città sono vicinissime in linea d’aria, ma lontanissime in linea ferrata. Probabilmente è più semplice andare in traghetto da Perugia ad Aosta che andare in treno da Limone a Pavia. Sta di fatto che avevo trovato una bellissima soluzione con tre cambi che ci avrebbe messo solamente 4 ore e 44 minuti. Mi reco in stazione e aspetto il treno delle 12.17 che in teoria era partito da Ventimiglia verso le 11. Alle 12.14 l’autoparlante ne annuncia la soppressione. E qui m’incazzo. Avessero soppresso un treno in partenza dalla medesima stazione dove lo prendevo io, avrei capito: poteva essersi rotto, poteva aver scioperato il capotreno, ecc. Ma annunciare alle 12.14 la soppressione di un treno che doveva partire alle 11 mi sembra una leggera presa per il culo.
Dopo aver animatamente discusso (per usare un eufemismo) con la Capostazione di Limone Piemonte, sono passato alla soluzione successiva, con relativo cambio di programma: per sole 5 ore e 41 c’è l’alternativa, che transita da Ventimiglia. In pratica sono passato con il treno davanti a casa e ho fatto ciao ciao con la manina.
Il resto del viaggio è andato bene, ma il giudizio non cambia. Quindici anni fa c’erano solo treni locali e treni espressi, impiegavano il doppio del tempo rispetto a oggi per il loro tragitto, ma tutto funzionava in modo “umano”. Ora ci sono Intercity, InterCityPlus, Eurocity, Eurostar e tutte le combinazioni possibili di due o più perole anglofone: non sempre partono, e comunque arrivano sempre e regolarmente in ritardo. Gli unici treni in orario sono i Regionali: che sia l’esterofilia a portare sfiga?
Aggiungo una nota a dimostrazione del fallimento della privatizzazione dei treni. Se si prova ad andare sul sito www.trenitalia.com, tanto pubblicizzato da orribili canzoncine in altrettanto orribili spot una decina d’anni fa, si viene reindirizzati a www.ferroviedellostato.it. Sarà solo mera politica aziendale?
[…] nuovo a Limone, e di nuovo la maledizione del viaggio. In realtà in medio c’è stato capodanno, senza intoppi erranti, […]