A Napoli i campi rom abbandonati vengono dati alle fiamme. Come se non avessero già abbastanza spazzatura.
“Vergogna!”, interviene subito Giulio Riccio, assessore di Rifondazione Comunista. Come se non avessero già abbastanza spazzatura.
A Napoli i campi rom abbandonati vengono dati alle fiamme. Come se non avessero già abbastanza spazzatura.
“Vergogna!”, interviene subito Giulio Riccio, assessore di Rifondazione Comunista. Come se non avessero già abbastanza spazzatura.
L’Osservatore Romano ha dichiarato che “Dio non esclude gli extraterrestri”. Il Vaticano ha aggiunto: “potrebbe far parte del disegno divino”.
D’altra parte, in qualche modo bisognava pur spiegare l’esistenza di Giuliano Ferrara. Non sempre la fede è sufficiente…
L’Italia ostenta votazioni, come se non fosse del tutto chiaro e sicuro che siamo in una democrazia. Ogni due per tre siamo invitati ad andare a esprimere la nostra preferenza per l’una o per l’altra formazione politica.
Questa volta il mondo che verrà deciso democraticamente è quello universitario. Oggi e domani, infatti, gli studenti dell’Università di Pavia stanno decidendo chi vorranno nei Consigli Didattici, nei Consigli di Facoltà, nel Senato Accademico e nel Consiglio di Amministrazione. Essendo stato per quattro anni rappresentante degli studenti (per due liste diverse, peraltro, Coordinamento per il Diritto allo Studio – UDU e Ateneo Studenti), voglio dire la mia anche se ormai sono “fuori dal giro”, cercando di dare un consiglio su chi lavora meglio e chi peggio all’interno dei vari organi accademici.
Inizio subito con il pessimo giudizio nei confronti di Azione Universitaria, associazione formata dagli studenti di destra: al di là della mia fede politica, nei miei anni di militanza universitaria raramente li ho incontrati ai consigli. Come sottolinea Matteo Bertani sul numero di Inchiostro dedicato alle elezioni, nella Facoltà di Scienze le loro assenze sfiorano il 90%. Come poi non notare come, durante la riunione della Commissione Acersat in cui Azione Universitaria non ha presentato iniziative, il rappresentante di quest’ultima associazione non si sia nemmeno presentato. EvaporAzione Universitaria, insomma, per parafrasare le parole di Matteo usate spesso negli incontri con gli studenti.
Meno drammatico, ma comunque negativo, è il mio giudizio nei confronti del Coordinamento per il Diritto allo Studio – UDU, l’associazione degli studenti di sinistra. Pur essendo politicamente molto attivi e partecipi, spesso si rivelano molto schierati dietro alla loro ideologia, votando contro a proposte serie, solamente perché presentate da altre associazioni. Un caso a parte merita il Gruppo Kos della Facoltà di Medicina, indipendente dall’associazione. Se fossi uno studente di quest’ultima facoltà, senza indugio voterei per il gruppo Kos, senza però seguire il loro consiglio di votare per il Coordinamento nelle alte cariche, dove il gruppo non presenta candidati.
Tra i gruppi presenti solo in una facoltà spicca Studenti Indipendenti, fondato da Matteo Bertani durante le elezioni del 2004 per il solo Corso di Laurea in Fisica, estesosi poi a tutta la Facoltà di Scienze nel 2006. In questo caso, infatti, non avrei alcun dubbio su chi votare.
Per tutto il resto… c’è Mastercard, dirà qualcuno. Invece c’è Ateneo Studenti, associazione vicina a Comunione e Liberazione. Pur essendo questi “ciellini” fino al midollo osseo, nonostante il mio ateismo imperante, devo ammettere che lavorano bene: poco assenteismo, buone idee e soprattutto, niente politica. E, ovviamente, tra le loro proposte non si parla mai di istituire il crocifisso obbligatorio nelle aule, come i ragazzi di altre associazioni amano malignare.
Detto questo, che è il mio personale punto di vista, lascio allo studente la scelta di chi votare. L’importante è andarci, a votare, per sfruttare quest’ultimo baluardo di democrazia che è rimasto nel nostro paese.
Nomen omen, come recita il celebre proverbio latino. E i proverbi, si sa, sono fonte di saggezza.
Ieri sera Marco Travaglio ha detto, citando fonti attendibili, una semplice verità: Schifani è colluso con la mafia. Può essere un’affermazione “di parte”, ma un attacco bipartisan come quello da lui subito deve essere giustificato con una querela e con una pubblica smentita.
Invece, come accade sempre, l’intero Parlamento (sempre bipartisan) si è schierato contro il giornalista difendendo la seconda carica dello stato, ma senza smentire nulla. Semplicemente, si lamentano che Travaglio abbia scoperto chi ha rubato la marmellata.
Anna Finocchiaro, neo-trombata del PD alle regionali in Sicilia, dice che trova “inaccettabile che possano essere lanciate accuse così gravi, come quella di collusione mafiosa, nei confronti del presidente del Senato, in diretta tv su una rete pubblica, senza possibilità di contraddittorio”. Forse ai nostri politici non è chiaro il concetto di contraddittorio: se io dico che Tizio è un idiota e che non sa governare, sto esprimendo un mio giudizio personale, per cui è fondamentale il contraddittorio con Tizio. Ma se io dico che Tizio indossa una maglia rossa, il contraddittorio non ha senso, visto che è un dato di fatto. L’accusa di Schifani per collusione con la mafia è una sentenza chiusa, in cui quest’ultimo è risultato colpevole; c’è poco da “contraddire”. Per citare Antonio Di Pietro, “vorrebbe dire che ogni qualvolta si scrive di una rapina, si dovrebbe ascoltare anche la versione del rapinatore”.
In tutta questa bagarre, però, la cosa che mi lascia molto sconcertato è l’affermazione di Fabrizio Cicchitto, Pdl: “Di Pietro difende Travaglio e dice a sua volta parole in libertà perché non gradisce che fra le forze politiche di maggioranza e di opposizione si è stabilito un clima normale, nel quale ci si confronta e anche si dissente senza insulti e senza demonizzazioni”.
Certo, ora che destra e sinistra finalmente vanno di nuovo d’accordo (la Bonino ritarda l’applicazione della Sentenza Europea su Rete4, nessuno tocca il conflitto di interessi, l’indulto viene votato in modo bipartisan senza che fosse nel programma, solo per fare alcuni esempi) sarebbe proprio un peccato rompere le uova nel paniere, no?
Forse era meglio quando c’era la DC.
Azione Universitaria ha iniziato alla grande la campagna elettorale per le elezioni studentesche dell’Università di Pavia. A parte le critiche già sollevate dall’editoriale del numero 83 di Inchiostro (grazie ad Alberto e Alice), guardando la foto mi domando: ma quelli di Azione Universitaria hanno mai visto come si fa un 69? Qui ciellino ci cova…
Il nuovo governo ha giurato e Silvio ha diminuito i Ministri, come promesso. E ha diminuito anche le donne, come non promesso. D’altronde, si sa, lui con le donne ha un rapporto amore/odio molto particolare.
Qualcuno penserà erroneamente che a soccombere siano stati i Ministeri inutili. In effetti è così: a cosa serve il Ministero della Sanità? Si è preferito unirlo a quello del Welfare (Benessere), l’unica anomalia esterofila nel campanilismo degli altri dicasteri. Niente più Salute, dunque. Ricordiamocelo quando qualcuno vicino a noi starnutirà: “Atchou!”, “Welfare!”, “Grazie”.
L’altro Ministero a cadere sotto il Berlusconi IV è quello delle Comunicazioni, altrettanto inutile. Ora che Silvio è al governo tutte le televisioni sono sue, i giornali hanno i finanziamenti pubblici, la radio non l’ascolta più nessuno. A che serve un Ministro? Anche la questione di Rete4 è stata abilmente sistemata dal governo uscente per non creare grane al nuovo premier.
I due Ministeri di “Università e Ricerca” e “Pubblica Istruzione” sono stati invece di nuovo unificati. Forse è meglio, così si potevano togliere le parole inutili, come “Pubblica” e “Ricerca”, cui ormai non crede più nessuno: abbiamo quindi “Scuola e Università”.
I Ministeri utili, invece, sono rimasti tutti.
L’Attuazione del programma è andato a Rotondi, per aver contribuito in modo determinante alla vittoria alle elezioni. Ecco, caro Romano, questa è la differenza tra vincere con 200 mila voti in meno (vedi Mastella alla Giustizia) o vincere con qualche milione in più.
Calderoli, invece, ha avuto un ministero fatto apposta per lui: semplificare le leggi. L’immagine può essere paragonata a quella di una scimmia cui viene dato il Cubo di Rubik. Almeno sta buono per un po’.
Dulcis in fundo, non poteva mancare l’imitazione del modello francese: gnocca a Montecitorio. Silvio, che ormai ha superato i settant’anni, deve accontentarsi di averla come Ministro: Mara Carfagna alle Pari Opportunità, ovvero gnocca per tutti!
Meglio così che a letto, d’altronde, altrimenti tutti i giorni su “la Repubblica” troviamo una lettera di Veronica…
Egr. Prof. Forbice,
sono un neolaureato in matematica di 24 anni e ho seguito con grande dispiacere la puntata del suo programma “Zapping” di ieri (29 aprile 2008).
Durante la trasmissione Lei ha definito “allocchi” le persone che ascoltano le “cretinate” di Beppe Grillo. Ebbene, io sono uno di questi “allocchi”, non senza un po’ di orgoglio.
Un po’ come quei “coglioni” che non votano Berlusconi.
Ma forse è più efficace che io mi presenti:
Tutti e tre i punti sopra descritti sono stati più volti toccato da Grillo, ma nessun giornale né televisione ne ha mai fatto accenno. Vedo quindi i tre referendum del 25 aprile promossi dal comico come una valvola di sfogo per tutti coloro che vogliono cambiare il mondo in cui viviamo e che cercano, per quanto in Italia sia pressoché impossibile, di migliorare la propria condizione di vita.
Certo, è normale che le persone come Lei, dal piedistallo dell’Ordine dei Giornalisti, non vedano di buon occhio le proposte di Grillo, ma definire “cretinate” ciò che dice e “allocchi” quelli che lo stanno a sentire non può che confermare che c’è davvero bisogno di questi referendum.
In attesa di una Sua replica, porgo distinti saluti.
Alessio Palmero Aprosio
[Per chi ancora non avesse firmato per i referendum del V2-day, qui potete trovare i banchetti allestiti per il mese di maggio]