Sbloccare il tethering dell’iPhone con Vodafone

L’oggetto chiamato iPhone è una grande risorsa, soprattutto se lo si considera in maniera assoluta slegato dalle logiche aziendali. Sì, perché tutte le società coinvolte in produzione e distribuzione del telefono mettono blocchi ovunque possibile, in modo da indirizzare (leggi: costringere) l’utente verso determinate scelte.

Tra queste la più noiosa è l’impossibilità di usare prodotti come Skype sotto copertura 3G (ma solo in presenza di reti wireless); una limitazione imposta da Apple per ovvi accordi economici con le compagnie telefoniche di tutto il mondo.

In Italia, però, anche Vodafone ha voluto mettere lo zampino nelle impostazioni, inibendo una delle novità dell’aggiornamento di giugno: il tethering. In pratica, tramite questo servizio, solitamente disponibile su tutti i telefoni, è possibile utilizzare il telefono come modem collegato a un PC. Qualcuno penserà che un oggetto che può andare senza problemi su internet non abbia più di tanto bisogno di un servizio simile, tuttavia la comodità di poter utilizzare il proprio portatile non è certo da sottovalutare.

Per evitare questo, però, Vodafone Italia ha deciso che nel nostro paese nun se pò ffa’!

Fortunatamente questo sito fornisce un escamotage per aggirare il problema. Lo ripropongo in questa pagina.

Utenti Mac

  • Collegare l’iPhone.
  • Aprire il terminale (Applicazioni – Utility – Terminale) e incollare il seguente comando (potete usare Command-V):
    defaults write com.apple.iTunes carrier-testing -bool TRUE
  • Scaricate questo file sul computer.
  • Aprire iTunes e premere “Verifica aggiornamenti” tenendo premuto il tasto Alt. Selezionare il file e dare l’ok.

Utenti Windows

  • Collegare l’iPhone.
  • Cliccare su Start – Esegui e incollare il seguente comando (potete usare Ctrl-V):
    “%ProgramFiles%iTunesiTunes.exe” /setPrefInt carrier-testing 1
  • Scaricate questo file sul computer.
  • Aprire iTunes e premere “Verifica aggiornamenti” tenendo premuto il tasto Shift. Selezionare il file e dare l’ok.

Come sempre spero di essere stato utile a qualcuno.

Tutti i numeri dispari sono primi!

Finalmente lo hanno dimostrato. Io lo sospettavo da tempo, ma quando un matematico, un fisico, un ingegnere e un informatico sostengono la mia stessa tesi, allora non posso più dubitarne.

Matematico
3 è primo, 5 è primo, 7 è primo. Per un ragionamento induttivo, i dispari sono tutti primi.

Fisico
3 è primo, 5 è primo, 7 è primo, 9 è un errore sperimentale.

Ingegnere
3 è primo, 5 è primo, 7 è primo, 9 è primo, 11 è primo, …

Informatico
3 è primo, 5 è primo, 7 è primo, 9 non è primo, ma lo sarà nella prossima release.

SOS

La situazione è grave. Quando in un Paese che si definisce democratico l’opposizione è ridotta a chiedere aiuto all’estero, significa che una possibile dittatura è alle porte.

L’Italia dei Valori, quella che io considero l’unica vera forza di opposizione all’attuale governo guidato da Berlusconi, ha cavalcato l’onda del G8 per far sapere al mondo come in Italia la democrazia sia realmente a rischio. Ha parlato del Lodo Alfano, ha parlato del processo Mills, ha parlato della cena tra Berlusconi e due dei Giudici della Corte Costituzionale.

Tuttavia, ed è questo il vero problema, in Italia queste cose le sappiamo. Non siamo in Cina. I nostri giornali, anche se con meno attenzione di quanto potremmo aspettarci, le notizie le danno ancora. I telegiornali meno, è vero, ma il processo Mills e il Lodo Alfano sono informazioni che non sono passate inosservate.

Quello che dobbiamo chiedere all’estero, quindi, non è di liberarci di Berlusconi, ma di insegnarci a pensare con la nostra testa e, soprattutto, a votare. Il problema non è il Presidente del Consiglio che censura, perché non sono nemmeno troppo convinto che lo faccia davvero. Il nostro problema sono i giornalisti che si autocensurano per non perdere il posto, sono i pensionati che guardano solamente film e telenovele e, cosa ancora più grave, i molti, troppi giovani che credono nei reality.

Uscite, fate un giro, oppure state a casa e leggete internet. La vera informazione è qui; lo sono i blog, i giornali di ogni parte del mondo, lo sono le persone comuni che tutti i giorni usano la rete anche solo per dire come si sentono. Tramite Twitter il mondo ha saputo delle scosse sismiche in Abruzzo con tre ore di anticipo rispetto all’informazione tradizionale.

Questo è il futuro, ma solo nel nostro paese. Nel resto del mondo, infatti, è già presente.

Giochi matematici e molto altro

Come ogni estate, anche quest’anno a Caldé avrà luogo quello che io chiamo amichevolmente “meeting di malati di mente”: appassionati di matematica da tutta Italia sono i benvenuti a Caldé, località da sogno situata sul Lago Maggiore ai piedi di una bellissima rocca.

Il programma, molto ricco come sempre, può essere consultato sul sito ufficiale della manifestazione all’indirizzo http://www.tuttoenumero.it. Sulle stesse pagine web è possibile prenotarsi per partecipare.

Accorrete numerosi!

Pacchetto (in)sicurezza

Mi vergogno di essere italiano. Ora lo posso tranquillamente urlare.

Ieri, 2 luglio 2009, il Parlamento Italiano ha approvato il discusso pacchetto sicurezza, che di fatto distrugge lo stato di diritto. In particolare ci troviamo di fronte a norme che violano qualunque trattato internazionale sui diritti basilari dell’essere umano.

Da una parte essere clandestini diventerà sempre più difficile e li sotterrerà sempre di più nell’illecito. Ad esempio un articolo della norma punisce chi affitta una casa a un clandestino con una pena che può variare tra sei mesi e anno di carcere. O, ancora, si può citare la norma che impone ai medici di denunciare i clandestini che si dovessero rivolgere a loro per le cure.

Dall’altra parte viene a crearsi un gap legislativo mostruoso per tutti i clandestini che avranno dei figli nel nostro paese. I neonati, infatti, non avranno più d’ufficio la cittadinanza italiana. Riporto un brano di un articolo di Enrico Di Giacomo, giornalista freelance.

In Italia questi bambini non potranno avere un nome e una cittadinanza, diventeranno invisibili, privi di qualsiasi documento che attesti la loro identità e quindi senza diritti, senza la possibilità di andare a scuola e particolarmente vulnerabili ad abusi, sfruttamento, tratta di esseri umani e a diventare vittime della criminalità organizzata. Per i bambini nati in ospedale si potranno aprire procedimenti per la dichiarazione dello stato d’abbandono del neonato poiché i genitori sono impossibilitati a riconoscerlo. Questi bambini potranno essere separati dai loro genitori, in violazione del diritto fondamentale di ogni minore a crescere nella propria famiglia ed è prevedibile che aumentino i casi di parti in ambienti non sicuri dal punto di vista sanitario, con gravi rischi per la salute delle madri e dei bambini. Questo è in palese contrasto con la Convenzione ONU dei Diritti dell’Infanzia(2) del 1989, resa esecutiva in Italia nel 1991, e con la nostra Costituzione che proteggono l’infanzia e la maternità. Per questo chiediamo con forza al Parlamento di modificare il testo in discussione in modo tale da ristabilire l’aderenza delle nostre leggi ai principi internazionali e della nostra Costituzione. Nessun bambino in Italia deve diventare invisibile!

Informazione completa

Ogni tanto mi illudo che ci siano giornali che danno tutte le notizie. Il giornale perfetto, direi. E in quanto tale non esiste.

Una tragedia ha colpito l’Italia, parlo dell’esplosione del vagone carico di GPL presso la stazione di Viareggio. Una tragedia che viene usata per coprire i fatti sgraditi all’una o l’altra parte politica.

Sì, perché se è vero che (giustamente) tutti i giornali hanno dato peso alla notizia di cronaca, la Repubblica ha taciuto una notizia scomoda al centro sinistra: l’azzeramento della giunta regionale della Puglia da parte del Governatore Nichi Vendola. Quando a maggio il Governatore della Sicilia aveva fatto la stessa cosa con la Sicilia il quotidiano romano aveva dato ampio risalto alla notizia. A cercare bene, comunque, l’articolo esiste, ma non è linkato da nessuna parte nella homepage.

Non so se consolarmi del fatto che nemmeno il Corriere della Sera (versione online) abbia inserito la vicenda nella prima pagina. A dire il vero non ho trovato la notizia nemmeno cercando nella sezione “Politica”. Tuttavia, di una testata ormai in crisi come quella di Via Solferino non mi stupisco: ha preferito inserire la notizia di una coppia giapponese che ha ricevuto a Roma un conto da 700 euro in un ristorante vicino a Piazza Navona.