Forse nessuno ha badato a questo piccolissimo aspetto, ma l’Italia è in guerra. E questa volta non siamo coinvolti in qualche battaglia dall’altra parte del pianeta, ma ce l’abbiamo sotto casa. Ho visto in giro facce tristi, ma di sicuro è per via del Milan, non certo della Libia.
Fino a ieri amici-amici, ora nemici-nemici. Vai a fidarti di Silvio. Forse questa volta almeno abbiamo imparato la lezione delle due guerre mondiali: invece di allearci con il dittatore e poi cambiare idea, ‘sta volta forse siamo partiti direttamente con i vincitori.
Ma continuando sul fronte coerenza, solo oggi l’amato Ministro La Russa aveva commentato la nostra presenza con parole come: “questa volta non diamo le chiavi di casa agli altri, questa volta partecipiamo attivamente”. Infatti abbiamo visto tutti che i nostri aerei saranno pur pronti in 15 minuti, ma per ora li lasciamo al calduccio, nella loro scatola pregna di naftalina.
Non sia mai che, ad accenderli, ci accorgiamo che sono senza benzina perché Gheddafi non ci dà più il petrolio.