Arrivano i nostri

LIBYA ITALY BERLUSCONI GADDAFI

Forse nessuno ha badato a questo piccolissimo aspetto, ma l’Italia è in guerra. E questa volta non siamo coinvolti in qualche battaglia dall’altra parte del pianeta, ma ce l’abbiamo sotto casa. Ho visto in giro facce tristi, ma di sicuro è per via del Milan, non certo della Libia.

Fino a ieri amici-amici, ora nemici-nemici. Vai a fidarti di Silvio. Forse questa volta almeno abbiamo imparato la lezione delle due guerre mondiali: invece di allearci con il dittatore e poi cambiare idea, ‘sta volta forse siamo partiti direttamente con i vincitori.

Ma continuando sul fronte coerenza, solo oggi l’amato Ministro La Russa aveva commentato la nostra presenza con parole come: “questa volta non diamo le chiavi di casa agli altri, questa volta partecipiamo attivamente”. Infatti abbiamo visto tutti che i nostri aerei saranno pur pronti in 15 minuti, ma per ora li lasciamo al calduccio, nella loro scatola pregna di naftalina.

Non sia mai che, ad accenderli, ci accorgiamo che sono senza benzina perché Gheddafi non ci dà più il petrolio.

Non ti scordar di me

stephen elop steve ballmer

Qualcuno si ricorda Windows CE? Sì, quello che poi è diventato Windows Mobile, ma nessuno se n’è accorto perché nel frattempo sono arrivati Symbian prima e Android, RIM e iOS dopo.

Windows Mobile, dicevamo, che forse non ha saputo seguire adeguatamente l’evolversi degli smartphone, ora tenta il salvataggio dell’ultimo minuto, con un accordo da un milione di dollari con Nokia, altra grande assente nella rosa dei grandi. Sì, perché anche la ex monopolista scandinava non se la passa poi tanto bene, ultimamente. Forse non ha capito che gli utenti mobile degli anni Dieci si dividono in due categorie: quelli che vogliono il cellulare per telefonare e mandare SMS e quelli cui il termine “cellulare” ormai sta molto stretto. I primi sono facilmente soddisfatti dal cellulare economico-purché-funzioni. I secondi, invece, vogliono fare con il cellulare tutto ciò che fanno abitualmente con il computer. E questi dispositivi, Nokia non li sa proprio fare.

Vedremo se con l’aiuto di Microsoft il mercato tornerà a girare di nuovo a favore della company finlandese.

IE6 va in pensione (forse)

rip_ie6

Che Internet Explorer fosse morto, Google lo aveva dichiarato già più di un anno fa, ai primi di febbraio 2010. Tuttavia un addio ufficiale da parte di Microsoft non era mai arrivato.

Oggi, invece, la notizia tanto agognata dai programmatori web (che avrebbero dovuto fare millemila class action a Microsoft per tutto il tempo che fa loro perdere a rendere compatibili i siti web con IE6) finalmente arriva dalla bocca ufficiale di Redmond.

Rest in peace, Internet Explorer 6.