La plastica è comoda, e su questo (purtroppo) non c’è alcun dubbio. Però il suo utilizzo indiscriminato è una piaga della nostra società, che nessuno è ancora riuscito a contrastare. Io ho un’idea, che vorrei venisse discussa, per capire se è fattibile oppure no.
Attualmente compro quasi sempre bibite in bottiglia di vetro in una catena di supermercati che utilizza sistemi di vetro a rendere. L’idea è semplice: io compro la bibita a 75 centesimi, la consumo, poi riporto il vetro e mi vengono restituiti 15 centesimi. Il sistema è paradossalmente ancora migliore del riciclaggio, perché fa sì che la medesima bottiglia venga usata più volte. Essendo poi in vetro, ha una vita praticamente eterna. Le persone più vetuste sogghigneranno nella consapevolezza che il sistema era ampiamente utilizzato prima della diffusione a basso costo della plastica: spesso tornare sui propri passi non è sinonimo di arretratezza, ma di ammissione che una certa direzione si è rivelata sbagliata.
Il nemico della diffusione di questa idea è che il vetro pesa, e il lavaggio costa. Più di quanto non costi imbottigliare nella plastica. Ecco quindi la proposta.
- Le bottiglie di plastica devono venire tassate in una misura che ne parifichi il prezzo con l’uso del vetro (possibilmente a rendere). Chi vuole acquistare la plastica per praticità (magari per fare una festa in un luogo distante dal supermercato dove acquista la bevanda) può continuare a farlo, con un piccolo sovrapprezzo.
- L’azienda che produce bibite *deve* obbligatoriamente fornire (almeno oltre una certa capacità del contenitore, per esempio un litro) anche l’alternativa in vetro, possibilmente a rendere.
Vantaggi:
- Il primo punto garantisce un introito (per lo stato e/o l’ente pubblico) utilizzabile per i costi di riciclo/smaltimento della plastica.
- Il secondo punto garantisce al consumatore la possibilità di fare una scelta consapevole: se compro le bevande per l’uso quotidiano, posso usare il vetro; se invece mi serve al volo la praticità (indubbia) della plastica, posso continuare a usufruirne, ma a un prezzo maggiorato.
- Sarebbe incentivato l’utilizzo di acqua del rubinetto, poiché il costo dell’acqua in bottiglia di plastica, ora molto basso, diventerebbe meno sostenibile.
- La legge sarebbe a svantaggio più delle grandi aziende (praticamente monopoliste, come Nestlè per l’acqua, Coca-cola per le bibite, ecc.) rispetto alle piccole, che più probabilmente stanno già usando sistemi di vetri a rendere.
Non è niente di diverso rispetto a quello che già viene fatto per fumo e alcool: siccome esistono delle conseguenze, è giusto che l’acquirente si prenda carico delle spese. Che si tratti di costi medici o ambientali, sempre di costi si parla.
Update. Ho appena scoperto che alcuni supermercati hanno testato il sistema del vuoto a rendere anche per la plastica. [Il Fatto Alimentare]