A settembre sono andato a San Sebastián e Lisbona, rispettivamente per un meeting di NewsReader, il progetto europeo per cui lavoro, e per EMNLP, una conferenza internazionale sull’elaborazione del linguaggio naturale (nella quale presentavo un lavoro scritto insieme a Sara Tonelli dell’unità Digital Humanities di FBK).
Fatto sta che alle 4.26 di notte del 17 settembre tornavo a Bilbao per prendere il primo aereo per Lisbona. Potete immaginare quanto traffico ci fosse per strada, così ho (forse) pigiato un po’ troppo sull’acceleratore e ho visto un lampo luminoso. Puntuale come la morte è arrivata la multa, una simpatica raccomandata direttamente dal governo dei Paesi Baschi. Nell’inutile foto in alto potete vedere la targa della mia auto: il resto è buio (d’altra parte era notte, come già detto). Il mezzo era affittato, quindi in soli due mesi il governo basco è riuscito a verificare l’infrazione, contattare l’azienda di noleggio e inviarmi la comunicazione. È incredibile l’efficienza della cosa pubblica quando deve recuperare denaro.
Non andavo nemmeno troppo veloce. O meglio: secondo i limiti vigenti sì, ma noto con un velo di piacere che le idiozie nel gestire i limiti di velocità sono le medesime che si trovano in Italia: come fai a mettere un limite di 80 km/h in un tratto rettilineo di strada a 4 corsie solo per il fatto che è in galleria? Tra l’altro era notte, quindi il fatto che fosse in galleria rendeva la strada addirittura più illuminata e sicura.
Va be’, probabilmente l’autovelox si stava annoiando: stava per scattarsi un selfie, quando mi ha visto arrivare: non credeva alla sua macchina fotografica!
La multa era scritta tutta in due lingue (spagnolo e basco), come è prassi nelle zone del mondo dove la tensione tra governo centrale e governo locale è alle stelle. In questo caso, questi contrasti mi hanno permesso di capire almeno a che cosa si riferisse al documento, perché la parte in spagnolo è come fosse in italiano. No comment sul basco, completamente incomprensibile a chi non lo conosca direttamente.
La cosa divertente è che c’era un’unica parte scritta in inglese: quella sulle istruzioni per il pagamento. Il messaggio è chiaro: caro contribuente straniero, anche se non hai capito un cazzo di quello che hai fatto, sappi che devi pagare. La cosa strana è che quella parte era in inglese senza le controparti spagnola e basca. Mistero.
In conclusione, mi è andata bene: 50 euro per aver superato i limiti di 28 km/h. Sarebbero stati 100 in origine, ma si applica uno sconto del 50% se si paga entro 30 giorni. La stessa infrazione, in Italia, sarebbe costata almeno 50 euro in più, con uno sconto del 30% se pagata… subito! Chapeau alla Spagna.