Chi sono
Il mio nome è Alessio Palmero Aprosio e sono nato il 4 giugno 1983. La mia carriera scolastica è iniziata a settembre del 1988, all’età di cinque anni; dopo la scuola elementare, la scuola media e per cinque anni il triste liceo scientifico di Ventimiglia, ho frequentato l’Università di Pavia, concludendo il 19 dicembre 2006 il secondo anno della laurea specialistica in matematica con la votazione di 110/110 e lode. Tra i miei risultati scolastici pre-universitari più importanti spicca l’ottimo risultato ottenuto all’Esame di Stato (100/100, diploma di liceo scientifico), per il quale devo sicuramente molto alla tesina portata alla prova orale (vedi sezione Documenti). Nel 2001 ho vinto una borsa di studio di tre anni messa in palio dall’INdAM. Da novembre 2009 frequento il Dottorato di Ricerca in Informatica presso l’Università degli Studi di Milano e dal 2011 presso la Fondazione Bruno Kessler a Trento.
Nel frattempo ho frequentato e concluso il Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA di Trieste.
- Curriculum vitae (in inglese, aggiornato a novembre 2011)
- Pubblicazioni scientifiche
- Articoli di divulgazione e scritti vari
Dove sono
Negli anni ho bivaccato parecchio in giro per l’Italia. Dopo aver trascorso sei anni in Piazza Ghislieri, nel collegio storico omonimo, e quattro anni nella mia casetta di Pavia, ora mi sono trasferito stabilmente a Trento.
Cosa faccio
Il mio filone di ricerca riguarda il natural language processing (per i meno intenditori: si tratta di cercare di insegnare a un computer a capire il significato di testi scritti in italiano o in inglese). In particolare sono specializzato in relation extraction e semantic web.
In aggiunta a questa attività, svolgo svariati lavori, tutti in ambito informatico: sono il webmaster del sito del Dipartimento di Studi Umanistici; ho collaborato con Codexcoop, una cooperativa che realizza siti web, e con AeB Solutions; ho lavorato presso Ferrari Group, azienda di spedizioni con sede in Alessandria. Realizzo siti web per gli enti e le aziende che lo richiedono, tra le quali spesso compare l’Università di Pavia.
Tra le “cose che faccio” si merita un ritaglietto la mia passione per il giornalismo e la scrittura, in parte raccontata in questa pagina. Nel 2012 ho scritto un libro di divulgazione scientifica, Pinocchio nel Paese dei Paradossi, pubblicato da Sironi Editore e tradotto in portoghese da Zahar.
La musica
Durante questi anni ho coltivato molti interessi; in primis la musica. All’età di 4 anni mi sono avvicinato a quest’arte per mezzo del pianoforte, che continuo a suonare tuttora, anche se per solo divertimento. Nel settembre del 1996 ho dato il mio primo esame al conservatorio, Teoria e Solfeggio, superato con la media di 9,70/10. Nel giugno del 2000, invece, ho passato con la media di 8,20/10 l’esame di Compimento inferiore, meglio conosciuto come Quinto anno. Poiché il tempo non è infinito (ma le cose che vorrei fare sì), ora la musica accompagna la mia vita per lo più nel tempo libero. Ho suonato per due anni con alcuni amici in un gruppo, i Fruit Panic.
La matematica
Una mia passione è sicuramente la matematica, arte e filosofia di vita oltre che materia scolastica, la quale mi ha accompagnato nei cinque anni di carriera universitaria. Anche se forse non sarà il mio “scopo di vita”, continuerà a occupare gran parte della mia giornata. Per puro divertimento, inoltre, ho partecipato a numerose gare, tra cui le Olimpiadi di Matematica (primo classificato nella mia provincia) e i Campionati Internazionali di Giochi Matematici organizzati dall’Università Bocconi di Milano; proprio nell’edizione 2000 di questi ultimi mi sono classificato primo assoluto a livello nazionale, ricevendo l’invito a partecipare alla finale internazionale a Parigi. Tutti gli anni condivido la mia passione con altri ragazzi a “Tutto è numero“, un torneo di giochi matematici che si svolge a Caldé, in provincia di Varese.
Politica e religione
Il mio rapporto con la politica è sempre stato molto combattuto. Sarà forse il mio carattere, sarà forse il Paese dove vivo, sta di fatto che non ho ancora trovato qualcosa in cui identificarmi. Credevo negli ideali di sinistra, ma poi ho scoperto che non ci crede nemmeno la sinistra; volevo credere agli ideali di destra, ma ho scoperto che non c’è molto in cui credere. L’unica certezza che mi è rimasta è nella non-religione, visto che sono ateo praticante.
L’informatica
Chi mi conosce si sarà stupito che l’informatica venga solo adesso nelle mie priorità, ma sta di fatto che riempiendo al 50% la mia vita (contando che il sonno ne occupa il 30% e, ogni tanto, mangio) non volevo che riempisse anche il 50% del mio blog (che è già una cosa informatica di per sé). Per questo non mi dilungherò oltre.
L’arte da parte
Non preoccupatevi: non sto tentando di convincervi che sono un artista. Il punto è che volevo racchiudere in un’unica categoria tutte quelle “altre cose” che non ho scritto nei paragrafi precedenti. Tra di queste sicuramente c’è Inchiostro, il giornale degli studenti dell’Università di Pavia, attraverso il quale ho provato forse tutte le sensazioni possibili per una persona: gioia, amore, odio, rabbia, nostalgia, per citare solo le più inflazionate. Tratterei a parte la “delusione”, avuta in particolare quando i ragazzi della sinistra universitaria di Pavia, per conflitti personali e ricerca di potere, hanno dato alle fiamme alcune copie del giornale davanti all’Aula Magna dell’Università: erano poche copie, ma hanno distrutto quel poco di “voglia di sinistra” che c’era in me.
Oltre al giornalismo, mi piace anche leggere libri di fantascienza, in particolare quel genere di fantascienza che si sforza di essere il più razionale possibile e, perché no, anche un’ipotesi ragionevole di come potrebbe essere la nostra vita tra qualche centinaio di anni (mi riferisco in particolare all’opera di Isaac Asimov).
Infine amo il cinema, in tutte le sue forme: quello che si vede proprio al cinema, quello che si affittava da Blockbuster, quello che si vede in TV, quello che si scaricava con Megavideo, quello che si scarica ancora con Emule, quello di serie B.
“Triste” liceo scientifico ?? Ma sai dove era negli anni 70 ? Sopra al mercato del pesce in Via Aprosio !! In quello nuovo Via Don Bruno Corti ho letto che hanno anche conversazione russa von una russa e conversazione inglese con docenti di madre lingua…. 40 anni fa parlavamo meglio noi inglese traducendo Dylan a Nel Young che i nostri prof. Saluti