Grande Fratello in pieno stile web 2.0

Oggi ho aggiunto al mio blog una feature tanto inutile quanto tamarra: la pagina “Dove sono”.

Ho infatti scoperto l’esistenza di un software per l’iPhone, InstaMapper, che periodicamente invia a un server la mia posizione sul globo terrestre, informazione che poi posso usare come meglio credo.

Ovviamente il termine “meglio” è soggettivo; quando ne avrò voglia, farò sapere al mondo dove sono, attraverso questa pagina.

La baia nella tempesta

Pirate Bay

“Fascist state censors Pirate Bay”, ovvero “Uno stato fascista censura Pirate Bay”.

Con questa frase il noto sito svedese The Pirate Bay, uno dei maggiori portali di hacking al mondo, tra i 100 siti più visitati in assoluto, inzia un messaggio dedicato a tutti gli utenti italiani. Da qualche giorno, infatti, la Guardia di Finanza ha diramato una segnalazione di blocco del sito che molti provider hanno subito assecondato. Se si prova a visitare il sito di The Pirate Bay, infatti, si arriverà a una pagina di errore.

Ma in informatica c’è sempre un “ma”, perché noi non siamo bravi come i cinesi nell’ars censurandi. Il blocco, in realtà, è stato fatto a livello di DNS, e non di linea, per cui il sito è fisicamente accessibile, ma il nome “thepiratebay.org” non porta più a nulla. Un po’ come se per nascondere al mondo l’esistenza di una casa, si dice alle poste di non recapitare più lettere all’indirizzo di quella casa. La casa continuerebbe a esistere.

Ecco quindi che la soluzione è cambiare colui che porta le lettere. In questo caso bisogna disinibire il provider nella risoluzione del DNS. Spiego brevemente di cosa si tratta.

Ogni computer sul pianeta è identificato (più o meno univocamente, ma per semplicità per noi sarà così) da un indirizzo, detto indirizzo IP, un insieme di numeri apparentemente incomprensibili e in ogni caso difficili da ricordare. Ad esempio questo sito si trova su una macchina che ha indirizzo IP 62.149.198.81. Siccome sarebbe troppo scomodo utilizzare questi numeretti ogni volta, sono stati inventati dei nomi più semplici da ricordare, come ad esempio www.ziorufus.it. Il DNS si occupa di associare al nome il suo magico indirizzo IP.

Ora, quello che hanno fatto i vari provider per assecondare la Guardia di Finanza è stato di cancellare il nome thepiratebay.org dai propri database, per cui quando si “chiede” quella pagina si ottiene una risposta di tipo “non trovato”.

Tuttavia, per fortuna nessuno ci obbliga ad usare i DNS del nostro provider, anche se siamo collegati con Libero, con Alice o con qualsiasi altro. Esiste un metodo piuttosto semplice per utilizzare DNS di terze parti. Tra questi, consiglio vivamente OpenDNS, un servizio efficientissimo e ormai consolidato che andrà a sostituire senza alcun problema il DNS “domato” del vostro provider. Attraverso OpenDNS il sito internet oggetto di questo messaggio è tranquillamente accessibile, così come lo sono tutti quei siti della lista nera diramata dalla Guardia di Finanza qualche mese fa, tra cui prevalentemente portali di gioco d’azzardo online. Giocare d’azzardo in Italia è legale solo se lo fa lo stato…

Per modificare i propri DNS e utilizzare quelli di OpenDNS basta seguire le guide proposte in questa pagina.

Continuate pure

Quando si dice il “web 2.0”, una nuova dimensione della rete che coinvolge l’utente e permette a quest’ultimo di interagire in prima persona con il sito.

E’ quanto ha fatto Spinoza, il non plus ultra della satira graffiante. In un post a dir poco geniale, gli autori hanno dato il “la” a una competizione letteraria nel trovare le discipline olimpiche più assurde. “Nuoto grecoromano” e “salto con l’asta sincronizzato”, giusto per fare un esempio. Il tutto seguito dall’immancabile (dato il genere) “Continuate pure”.

La comunità non si è fatta attendere: “50 km stile libero”, “salto in largo”, “fioretto senza” (indubbiamente uno dei più geniali).Chi volesse partecipare alla competizione, segua questo link.

Il medesimo concetto del “continuate pure”, per gli appassionati, è nascosto ma innegabile nel geniale post di Stark, uno degli autori di Spinoza, disponibile qui. Consiglio vivamente di farci un salto…

Va tutto bene…

Guerra in Ossezia

Oggi ho guardato la Cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Pechino. Solitamente in occasioni come queste il mondo si ferma, anche di fronte agli odi più radicati o alle guerre più crudeli.

Questa volta non è stato così. Così come a Pechino si inizia a giocare, in Ossezia si inizia a morire.

Ormai nemmeno ci facciamo più caso. D’altronde, come dice De André, il dolore degli altri è dolore a metà. Questa concezione non deve però essere la scusa per un lassismo dell’informazione che ci dia una percezione sbagliata di quello che accade nel mondo. Quando è iniziata la guerra in Iraq tutte le televisioni non parlavano di altro. Erano però coinvolti gli amici americani, no? Il fatto che tutto fosse partito da loro era irrilevante. La guerra si combatteva contro il terrorismo, e chi se ne frega se i modi non erano proprio politically correct. Il fine giustifia i mezzi.

Oggi è iniziata una guerra in Ossezia (Georgia) e in meno di 24 ore sono morte più di mille persone. I principali quotidiani nazionali italiani hanno relegato la notizia al terzo o quarto posto (solo Repubblica si può “vantare” di un secondo posto). L’edizione per non udenti del Tg2, il telegiornale più scandaloso che mi è capitato sott’occhio, non ha nemmeno citato l’episodio. Ma qui è diverso, sono morti i cattivi russi (o ex russi, per i più pignoli). Bastardi comunisti.

La notizia del giorno erano le Olimpiadi, e che nessuno si metta in mezzo. Come si potevano altrimenti vendere meglio tutti i servizi e gli speciali già pronti da settimane? Cosa saranno mai mille morti per uno spettacolo preparato da 10 mesi da migliaia di acrobati con gli occhi a mandorla? E pensare che sono comunisti pure loro.

Quando muoiono, però, fanno meno notizia.

Il Pungolo

Il Papa: “Importante che la Cina si apra al Vangelo”.
La Cina: “Importante che il Vaticano si apra alla censura”.
Il Vaticano: “Tzè, principianti, quella l’abbiamo inventata noi…”

Giochi di parole

Lettere

Nella mia peregrinazione a Caldé ho scoperto un mondo che finora mi era praticamente sconosciuto, quello dei giochi di parole.

Sapevo ad esempio che alcuni scrittori, anche famosi, si erano cimentati in acrostici (ovvero poesie o testi in cui le prime lettere di ogni parola o di ogni verso formano un’altro brano o una frase particolare) o anagrammi.

Mi è capitata di recente una di queste esperienze quando è arrivata alla redazione di Inchiostro una poesia in acrostico dedicata a una redattrice del giornale. Trattasi di tale Elfo Solitario, nato e rimasto nel suo anonimato.

Quello che però mi ha stupito per la bravura e per la padronanza della lingua italiana è Salvatore Brandi, ospite alla manifestazione di matematici, che ha composto una parodia del mito della creazione in forma di tautogramma in S, ovvero utilizzando esclusivamente parole che iniziano per la lettera S. Giuro che non pensavo fosse possibile!

Riporto il testo per intero (non è lunghissimo), tratto dal sito Laboratorio Achille Campanile.

Signore sfaccendato spende settimana sistemando superfici sferiche, spargendoci sopra specie strane: salmoni, scoiattoli, somari, scrofe, sorci, scarafaggi.
Sabato, sicuramente stanchissimo, sbaglia: sputa su sostanza sformata, scaturendo singolare soggetto, somigliante se stesso sebbene sprovvisto superpoteri, soprannominato scimmione sapiente sapiente.
Successivamente sottraendogli scampolo situato sotto sterno, sforna sua sposa: secondo sbaglio.
Suddetta signorina sebbene sia stupida, saccente, scocciatrice suscita scalpore scoprendo schiena, seno, sedere; sicché subito soggioga scimmione sprovveduto, spensierati si sollazzano soli sotto stelle splendenti.
Serpente segnala saporita Sacra specialità, signorina segue suggerimento, scimmione succube saggia senza supporre successivi sviluppi.
Signore scorge soggetti sazi, sopraggiunge sbraitando : “Stolti, strafocaste Sacra specialità ???”
“Si, scusaci !”
“Screanzati ! Smammate, sennò sparo saette !”
“Stai scherzando ?”
“Sono serissimo, signorina, sognerai solenne sposalizio, sebbene successivamente spazzerai, sfornerai stufati, sparecchierai, stirerai, spolvererai, senza sosta ! Scimmione, sgobberai sempre, spererai sedurre soavi signorine, sperperando soldi senza successo !”
“Suvvia Signore, sei sommamente severo”
“Silenzio ! Studierete sedici stagioni; sugli stadi sognerete scudetti senza soddisfazione; sentirete suonare Sugarfree, Spagna, Scialpi; sopporterete squallidi show: Sarabanda, Stranamore, Sanremo; sarete sudditi sconosciuti senza scrupoli: Savonarola, Stalin, Savoia, Silvio…”
Senza sentire seguito scapparono, sperimentarono suicidio senza successo, sicché sebbene si siano succeduti svariati secoli, successori seguitano subire simili sciagure.

In Mela stat virtus

Finalmente sono riuscito ad accaparrarmi il tanto bramato cellulare firmato Apple.

Nessun inconveniente particolare, a parte alcune stupidaggini a cui l’azienda di Cupertino poteva pensare:

  • I messaggi SMS non possono essere inoltrati, anche se è possibile indirizzarli a più destinatari in fase di invio.
  • Non è previsto alcun sistema di copia-incolla.

In compenso, però, l’iPhone mi ha fatto scoprire una cosa che finora potevo solo sognare: un programma che registra 30 secondi di una canzone (dalla radio, dalla televisione, dal computer) e cerca su internet di scoprirne il titolo.  La cosa pazzesca è che funziona! Il programma si chiama Shazam ed è disponibile anche per i computer desktop tradizionali.

Altri update a presto. Stay tuned, anzi, stay iTunes.

Il Pungolo

Ieri Napolitano ha firmato il lodo Alfano che prevede l’immunità per le più alte cariche dello Stato. Alcune parti del mondo politico urlano allo scandalo, ma non sanno che dietro questa innocua votazione si nasconde un piano geniale.

  • Giorgio Napolitano ha 83 anni.
  • La speranza di vita media per gli uomini è 77 anni (per le donne è 83 anni, da cui si deduce molto di Vladimir Luxuria).
  • Il mandato del Presidente scadrà nel 2013, quando questi avrà 88 anni.
  • Chi ha più di 70 anni non sconta le pene in carcere, ma ai domiciliari, nemmeno per reati come l’omicidio

Berlusconi, prima o poi, dovrà pur morire, no?

Il Pungolo

Il Papa sui pedofili: “Siano giudicati”.

Poi prosegue: “Ad esempio, a Don Gesualdo darei 8+, lui sì che è bravo, mentre a Don Mario solamente 6 e mezzo: li fa urlare troppo”.

[questa idea si presta molto a una vignetta; chiunque abbia voglia di cimentarsi, riceverà onore e gloria, nonché la pubblicazione su questo blog]