Happy birthday to you

Repubblica Italiana

Oggi è un giorno importante, perché la nostra Repubblica compie gli anni.

Sulla domanda “quanti ne compie?” la risposta non è univoca, almeno dal mio punto di vista.

Il 2 giugno 1946 c’è stato il referendum con cui gli Italiani decisero di trasformare la monarchia in repubblica (12.717.923 voti contro 10.719.284). Quindi la Repubblica Italiana oggi compirebbe 62 anni.

Tuttavia la Costituzione è entrata in vigore dal 1° gennaio 1948. Di fatto, quindi, la Repubblica compie 60 anni, 5 mesi, 1 giorno. Nel mio laicismo (e anche secondo la legge italiana), un bambino nasce quando viene alla luce, non quando viene concepito. Allo stesso modo per me oggi è un “complegiorno” della Repubblica Italiana.

Al di là del pensiero di ognuno di noi, la nostra Repubblica non si sta portando molto bene la sessantina di anni che ha, e spesso la Costituzione viene calpestata dalla stessa classe politica.

Rialzati, Italia. Ma mi sa che dovrai farlo da sola…

Guarda le mie foto

Login Messenger

Tra le truffe più frequenti che ci sono su internet, un caso particolare riguarda gli utenti di programmi di chat come Microsoft Messenger. Proprio per questi ultimi, infatti, è studiata la pseudo truffa della (probabilmente) inesistente TST Management Inc.

Il meccanismo funziona in modo molto semplice. Viene inviato un messaggio al malcapitato utente del tipo: “Per vedere le mie foto clicca qui”, dove “mie” si riferisce sempre a una persona maledettamente fidata, ovviamente ignara di tutto ciò (capirete tra poco come questo sia possibile). Cliccando “qui” si accede a una pagina dove viene richiesto il login e la password di Messenger, per poter accedere alle famigerate fotografie. In un batter d’occhio vi troverete davanti un’allettante proposta di abbonamento alla nota rivista Playboy. Delle fotografie, nessuna traccia.

A questo punto accadono varie cose:

  • Il sito web, avendovi richiesto le credenziali di Messenger, può usarle a proprio piacimento per invitare tutti i vostri contatti con messaggi del tipo: “Per vedere le mie foto clicca qui”. Ecco svelato il mistero dell’innocente messaggio del vostro migliore amico. E poi dicono che le catene di Sant’Antonio non funzionano.
  • La pagina di abbonamento a Playboy non è un falso; semplicemente il sito che vi ci ha portato prende una percentuale sugli abbonamenti sottoscritti. Anche in questo caso Playboy non c’entra, in quanto le operazioni di affiliazione sono del tutto automatiche, quindi la nota rivista potrebbe essere ignara di quello che le sta accadendo.
  • Nella pagina del login c’è un preciso contratto con la fantomatica TST Management Inc secondo cui chi inserisce i propri dati accetta che questa azienda pubblicizzi il servizio ai contatti del vostro Messenger. In parole povere tutto l’iter è in realtà perfettamente legale forse anche perché la sede dell’azienda è a Panama, dove le leggi a riguardo sono sicuramente meno severe.

State quindi attenti da tutti i link che trovate nei messaggi dei vostri contatti. E – consiglio spassionato – diffidate di chi vi invita a guardare le proprie fotografie…

La soluzione, anche dopo aver fatto il danno, è comunque semplice: cambiare la password del proprio account Messenger, e non dirla più a nessuno.

Ultimate volley

Questa sera si sono svolte le finali per i primi quattro posti del torneo intercollegiale di pallavolo femminile.

La squadra del Collegio Ghislieri ha come sempre dato il peggio di sé. Fino a qualche anno fa veniva soprannominata “diesel” per la capacità di iniziare a giocare a regime solo a partire dalla metà del secondo set, quando ormai era troppo tardi. Ora sarebbe da soprannominare “in riserva”: dopo un primo set vincente, a metà del secondo set la squadra è crollata, perdendo poi 2-1. C’è da dire che il tifo del Ghislieri (180 studenti, 7/8 presenti) non era paragonabile con quello del Collegio Santa Caterina (75 studentesse, presenti almeno 30).

La seconda partita è stata invece combattuta fino all’ultimo sangue, a colpi di “Noi vogliamo questa Vittoria!”, scandita con tamburi da entrambe le tifoserie: Collegio Nuovo e Residenza Golgi (c’erano anche urla nuovine: “Noi Collegio, voi Residenza!”). In tutto questo, forse il premio di striscione più ambiguo è stato vinto da “Forza Nuovo”.

Primo set, vinto dal Golgi per una manciata di punti.

“Noi vogliamo questa vittoria!”

Secondo set, vinto dal Nuovo, di nuovo (ih ih) in modo risicato.

“Noi vogliamo questa vittoria!”

Terzo set, infinito. Alla fine la spunta il Nuovo per 18 a 16.

“Noi vogliamo questa vittoria!”

E una delle due fazioni, come previsto, l’ha avuta. Ma la cosa che mi chiedo è: chi sarà mai questa Vittoria? Mi piacerebbe conoscerla…

Ps: questo post va in onda senza fotografie perché sul sito del Nuovo non ce n’è nemmeno una che ritrae il Collegio.

Nausea bipartisan

Veltroni e Berlusconi

Oggi è stata una lunga giornata per la politica italiana.

E un po’ anche per me, visto che mi sono alzato all’alba delle nove e mezza.

Il motivo della mia levataccia è stata l’intervista, da parte di un redattore di Inchiostro, a Furio Colombo, deputato del Partito Democratico nonché ex direttore de L’Unità. L’appuntamento era per le 11.

Mentre l’intervista, iniziata alle 11.10, prosegue in scioltezza (l’On. Colombo è stato molto gentile e loquace) mi sono collegato a internet. Al fine di ottenere informazioni sul suddetto Deputato, a un certo punto mi cade l’occhio sul sito della Camera, in fibrillazione per l’annosa questione di Rete4.

Ma come? Furio Colombo sta parlando al telefono e alla Camera si stava discutendo una legge così importante?

Guardo meglio: Furio Colombo risulta presente.

Ascolto meglio: in sottofondo, nella telefonata, riesco a percepire la voce del Deputato dell’Italia dei Valori che contemporaneamente vedo in streaming sul sito della Camera.

Non solo. Guardando sulla lista degli interventi, risulta anche un intervento dello stesso Colombo, avvenuto alle 10.58, pochi minuti prima dell’appuntamento delle 11. In pratica, una volta detta la propria opinione ci si può considerare liberi, e chi se ne frega di quelli che parlano dopo.

Ma al peggio non c’è mai fine. Tutto sommato Furio Colombo, almeno, a Montecitorio c’era. Sì perché la maggioranza, nonostante il nome che porta, oggi è andata sotto di due voti. Colpa dell’assenteismo, ovvero di quegli 80 Deputati pagati con i soldi degli italiani che non si sono presentati al lavoro questa mattina.

Rimanendo in tema, ma ringiovanendo un po’ corpo e mente, è notizia di oggi pomeriggio la rissa scoppiata tra esponenti di fazioni avverse (sinistra e destra, che novità) alla Sapienza di Roma. Un nome, un ossimoro. Sei persone arrestate e altrettante ferite. Tutto perché la destra voleva fare una conferenza sulle foibe, mentre la sinistra – pluralista solo quando si parla “rosso” – non voleva che avesse luogo in nome dell’antifascismo. Il Rettore, preferendo evitare eventuali subbugli, ha quindi negato l’aula per la conferenza.

Devo ammettere che lo scopo è stato raggiunto…

Il panda Fede

Panda

Quando un animale si trova a rischio di estinzione, è giusto fare di tutto per difenderlo. Sembra che proprio questo sta facendo l’attuale Governo con Rete 4. La terza TV mediaset, infatti, secondo quanto dice una sentenza della Corte di Giustizia Europea, dovrebbe finire sul satellite (o sul digitale terrestre) per lasciare le sue frequenze alla mai-nata Europa 7.

Da maggio 2008, e con effetto retroattivo dal 2006, il Governo Italiano paga 300 mila euro di multa al giorno perché Rete4 trasmette ancora sull’analogico senza permesso. Come se non bastasse, in questi giorni il nostro Governo (presieduto, guarda caso, dal padrone della suddetta rete televisiva) sta varando un emendamento che prolungherebbe la vita di Rete4 sull’analogico. Il fatto che si faccia tutto questo anche per continuare a vedere in televisione Emilio Fede non migliora certo la situazione.

La Legge che porta il nome di Gasparri varata durante il vecchio Governo Berlusconi definiva il digitale terrestre una nuova frontiera dell’innovazione. E ora come mai per Rete4 non va bene? Si erano sbagliati?

Chiunque abbia a cuore la libertà di informazione e il rispetto per la legalità è invitato ad unirsi alla protesta dell’Italia dei Valori, martedì 27, in piazza Montecitorio, a partire dalle 11, per esprimere la propria disapprovazione nei confronti di quella che sarebbe una nuova, vergognosa, legge ad personam.

Laicità dello stato?

Zapatero

[post pubblicato anche sul blog di Inchiostro]

Il nuovo governo è salito al potere. Gli italiani saranno pure contenti che la democrazia ha vinto, ma l’Europa non sembra essere d’accordo.

Il primo a “lamentarsi” è stato il presidente libico, il quale ha subito espresso dubbi sul Ministro Calderoli. A parte l’opinione personale che ognuno di noi può avere del suddetto esponente della Lega Nord, è indubbia la leggitimità che quest’ultimo ha di diventare Ministro. La faccenda si risolve comunque in fretta. Poche righe, tutto chiarito, non senza un po’ di critiche nei confronti dello straniero che ci viene a insegnare come si governa.

Successivamente è arrivato il momento del governo di Zapatero, con una critica verso gli atti xenofobi, di cui effettivamente c’è da andare poco fieri, verificatisi a Napoli contro i Rom. A quella della Spagna si è aggiunta la voce dell’Unione Europea. Anche in questo caso la risposta è stata diplomatica, ma un po’ fredda: che ognuno si lavi i panni sporchi in casa propria.

Rispetto a un altro leader straniero, invece, c’è stato un comportamento decisamente diverso. Nessun ministro che si indigna e nessun politico che si oppone. Il lettore avrà già capito dal titolo che sto parlando del Papa: quest’ultimo, in un Paese che si definisce laico, altro non è che un capo di stato straniero. E, come tale, non può permettersi di parlare di modifiche alla legge 194 o di mettere il becco nella questione dei Rom.

Proprio riguardo a quest’ultimo argomento, il Cardinal Bagnasco ha recentemente dichiarato: “Occorre neutralizzare gli estremismi, che non possono dettare legge a nessuno e non vanno considerati come la realtà totale di un popolo. E occorre, in positivo, creare condizioni di accoglienza e di dignità per tutti quelli che rispettano le regole della convivenza e si impegnano per una reale integrazione”. Allora, caro Bagnasco, che ne pensi di iniziare a dare il buon esempio? Io propongo un campo nomadi in Piazza S. Pietro. Lì c’è tanto spazio.

Come direbbe Marco Travaglio: “è troppo facile fare i froci col culo degli altri”.

Sono contento

Smile

In questi giorni sono contento.

Sono contento perché tutti gli impegni di questa settimana sono sfumati, spostati, annullati, aggiunti, tutti incastrandosi alla perfezione e senza un mio intervento. Sono soddisfazioni.

Sono contento perché tutte le liste da me citate nei “consigli” sulle elezioni universitarie hanno avuto la loro parte: Studenti Indipendenti ha avuto la meglio a fisica (e ha preso rappresentanti in Facoltà, pur essendo presente praticamente solo a fisica), il Gruppo Kos ha stravinto a medicina e Ateneo Studenti, in ballo fino all’ultimo, ha strappato un posto in cda per una manciata di voti (voci non confermate stimano che siano tre). Se con il mio post ho convinto tre persone a votare, sono stati tre voti indispensabili. Detta così mi ricorda Mastella alle elezioni politiche del 2006.

Sono contento (e qui mescolo il diavolo e l’acqua santa) perché, grazie all’opposizione dell’Italia dei Valori, una norma inserita nei meandri del decreto sicurezza non è passata: sembrava troppo la solita trovata ad personam dell’amato Silvio.

Impara l’arte e mettila su internet

Hermitage

Come è giusto che un motore di ricerca su web trovi del testo a partire dalle parole chiave, è anche giusto che per le immagini si parta da forme e colori. L’Hermitage, il famosissimo museo di San Pietroburgo, ha inserito online tutte le opere che possiede, con un motore di ricerca unico nel suo genere. Il suo nome in codice è QBIC, e permette, attraverso un’interfaccia estremamente intuitiva, di cercare nella sua immensa collezione di dipinti.

Provare per credere: andate sul sito del museo e selezionate la modalità che più vi piace. La prima, “colour search”, troverà i quadri che più risulteranno affini ai colori che avete selezionato, mentre la seconda, layout search, cercherà i colori in un punto preciso dell’opera.

Secondo piano

TG3

Quando ormai non c’è più nulla da fare, è giusto assecondare il destino oppure si deve continuare a combattere fino alla fine? Se fossimo in una nazione normale, di persone con un minimo di amor proprio, la risposta sarebbe indiscussa: si combatte fino alla fine. Tuttavia in Italia gli eroi ormai non vanno più di moda, almeno da un centinaio di anni. Una fuga di cervelli ante litteram che ci ha lasciato una classe politica degna della peggior dittatura.

Durante l’ultimo consiglio di amministrazione della Rai si è deciso infatti di spostare due baluardi di vera informazione, il TG3 e Primo Piano, dalla seconda serata a notte fonda, per sostituirli con un programma di intrattenimento. Una “pacca sulle spalle” che il vecchio governo (i membri del cda non sono ancora stati sostituiti) ha voluto fornire a quello nuovo, per proseguire un lavoro di distruzione del giornalismo d’inchiesta iniziato dall’attuale Presidente del Consiglio con l’editto bulgaro.

In un comunicato sindacale andato in onda ieri sera su Raitre, la redazione intera della testata giornalistica si dissocia dalla decisione. Comunicato che verrà ignorato, a meno che non si metta in opera una campagna di boicottaggio della trasmissione che sostituirà i programmi di approfondimento di Raitre. Da parte mia, non possedendo una televisione, il boicottaggio è già in fieri.

Update 17 maggio 2008: Sembra che la questione si sia ridimensionata. Vedremo come andrà a finire.