Ci sono…

Ci sono politici che dicono tutto e il contrario di tutto.
Ci sono quelli che oggi dicono tutto, mentre domani dicono il contrario e accusano i comunisti di avergli messo in bocca falsità.
Ci sono gli ex comunisti che non si vogliono alleare con i comunisti.
Ci sono i comunisti.
Ci sono persone che urlano orgogliose di essere fasciste, andando contro una legge che, per quanto possa essere obsoleta, esiste; e un politico che inizia la sua campagna elettorale infrangendo una legge non è molto affidabile.
Ci sono i condannati in Parlamento.
Ci sono i referendum per cambiare la legge elettorale; ma dopo il voto.
Ci sono i politici che pur di andare al governo mescolano idee contrapposte, per poi incatenarsi e fare lo sciopero della fame perché “non tutti la pensano come me”.
Ci sono quelli che mangiano mortadella se un governo cade.
Ci sono quelli che fanno cadere un governo e si credono vittime della società se vengono isolati.
Ci sono quelli che “Rete4 sul satellite non se ne parla”, nonostante una condanna della Corte di Giustizia Europea.
Ci sono quelli che “Rete4 sul satellite non se ne parla” nonostante una condanna della Corte di Giustizia Europea, nemmeno se Rete4 appartiene al leader della formazione opposta.
Ci sono quelli che “se siete poveri sposate mio figlio”; e credono di far ridere.

E poi ci sono gli altri

Il Pungolo

Il presidente della CEI, Angelo Bagnasco, ha dichiarato: “La chiesa non indica partiti”. Pochi minuti dopo la chiave dei lucchetti con cui Pannella si incatena usualmente è misteriosamente scomparsa.

Goodbye, Navigator!

Netscape

Proprio nei giorni in cui Firefox festeggia i 500 milioni di download, in sordina se ne va il glorioso Netscape Navigator.

Per chi fosse poco informato, Netscape Navigator è stato uno dei primi programmi per navigare in internet, sicuramente il primo di successo. Nato nel 1994, nei suoi primi anni di vita è stato l’indiscusso dominatore della categoria. Internet Explorer, il suo grande rivale nato nel 1993 per mano di Microsoft, in un primo momento venne preso in considerazione troppo seriamente, finché l’azienda sviluppatrice non decise di regalarlo insieme con Windows 98, decretando di fatto la condanna a morte di Netscape Navigator.

Nel 1998, Netscape decise di abbandonare il progetto e rilasciare il codice sorgente del Navigator. Nacque così Mozilla Foundation, gruppo di programmatori open-source che si rimboccò le maniche e negli anni successivi si diede allo sviluppo di Mozilla Navigator (che ora si chiama Seamonkey) e, successivamente, di Firefox.

Nel frattempo Netscape Corporation veniva acquistata da AOL, la quale rimise in gioco l’immagine di Netscape trasformandolo in un portale, supportando comunque Navigator fino alla versione 9, uscita nell’ottobre 2007. Dopo questo ultimo tentativo di rilancio, non riuscito, AOL decise di interrompere il supporto a Navigator, con il I marzo 2008: oggi.

Un pezzo di storia dell’informatica se ne va, con la stessa velocità tipica dell’informatica stessa, figlia del progresso. Tuttavia l’anima di Navigator continuerà comunque a vivere in Firefox e in tutti i browser, come Flock, che si basano sul codice di Mozilla.

30 febbraio

Trenta

No, non sono impazzito. Semplicemente mi piacerebbe che oggi, invece di essere il 1° marzo, fosse il 30 febbraio.

È un’ingiustizia. Perché deve esserci un mese che ha meno giorni degli altri? Perché non si può fare come nel calendario rivoluzionario francese, in cui tutti i mesi, democraticamente, contavano 30 giorni?

Il Partito Democratico, per rispetto del nome che porta, deve risolvere questo problema.

I russi ci avevano provato dopo la Rivoluzione d’Ottobre, passando dal calendario giuliano a quello gregoriano e successivamente a una versione “semplificata” in cui tutti i mesi avevano 30 giorni, più cinque o sei giorni addizionali, tutti festivi, non appartenenti ad alcun mese. Quindi nel 1930 e nel 1931 sono esistiti due 30 febbraio: sì, perché i russi hanno cambiato il calendario senza cambiare il nome dei mesi.

Per chi pensa che “così non vale”, c’è anche un unico caso, in Svezia, di 30 febbraio “genuino”. Gli svedesi, a cavallo del 1700, volevano cambiare calendario, anch’essi dal giuliano al gregoriano; per compensare i dieci giorni mancanti decisero di abolire il 29 febbraio per dieci volte (40 anni). Iniziarono proprio dal 1700, ma se ne dimenticarono nel 1704 e nel 1708. Alla fine stabilirono che era più semplice tornare al calendario precedente (quello giuliano), cui però mancava il giorno 29 febbraio 1700, abolito per la decisione precedente. La soluzione fu presto detta: aggiungere un 30 febbraio 1912 per ristabilire l’ordine.

Per concludere con una chicca, in un discorso ufficiale il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush disse per sbaglio 30 febbraio al posto di 30 settembre…

Informazione deviata

Mano che usa il computer

Ci sono modi e modi per dare un’informazione. Si può descrivere oggettivamente la notizia, citando il fatto senza dire la propria; si può essere palesemente di parte, ed esprimere un opinione a riguardo; oppure, subdolamente, si può scegliere di “giocare” con le parole e far credere di appartenere alla prima categoria, mentre in realtà si appartiene alla seconda.

Prima di tutto, prendiamo una parola a caso, ad esempio “pedofilo”. Ne abbiamo due definizioni, una “vera” presa dal vocabolario e una presa dall’immaginario collettivo.

Pedofilo: colui che pratica la pedofilia, devianza sessuale caratterizzata da attrazione erotica verso i bambini, spesso associata a feticismo e sadismo. De Mauro, dizionario della lingua italiana.

Pedofilo: colui che abusa di un minorenne.

Detto questo, passiamo ai fatti. Un articolo di Repubblica di oggi recita:

Prof pedofilo ritorna ad insegnare
Fioroni: “Tuteliamo gli studenti”

e l’occhiello

Aosta, condannato in primo grado, sospeso 6 mesi, reintegrato in cattedra
Scandalizzato il ministro all’Istruzione: “Reinserirlo in funzioni diverse”.

Da queste poche righe potremmo dire che la giustizia in Italia non funziona, che al governo non si occupano dei problemi del mondo, più una serie di altri luoghi comuni. E purtroppo il 90% delle persone si farà quest’idea della cosa perché

  1. associa alla parola “pedofilo” la seconda definizione
  2. non legge l’articolo, reputando il titolo e l’occhiello riassunti sufficienti alla sua comprensione

Scorrendo l’articolo, invece, si scopre la vera condanna del malcapitato. Citando l’articolo:

Il docente fu accusato dalla polizia di Bari di scambiare foto pedopornografiche e di chattare con altri pedofili utilizzando proprio il computer della scuola.

In pratica il poveretto si era fatto qualche pippa davanti a delle foto di bambini nudi. Comportamento da condannare, senza dubbio, ma lungi dal trasformarlo in un “mostro” quale il titolo voleva far passare. Potrei anche azzardare qualcosa in più, un giudizio personale: secondo me non avrebbe mai toccato né fatto male a un bambino.

Al di là del fatto in sé, l’episodio, che forse ha causato questa riflessione solamente al sottoscritto, può comunque far riflettere sulla situazione dei giornali in Italia: ormai sono un mezzo di “distrazione” dai veri problemi, fatto dovuto anche in buona parte ai finanziamenti pubblici che ricevono: se la politica paga, cerchiamo di parlarne il meno possibile, in particolare se è necessario parlarne male.

Ve l’immaginate di aprire un quotidiano e vedere, una fianco all’altra, due pagine così composte: in una la pubblicità di una società petrolifera, nell’altra un’inchiesta su quanto la suddetta società petrolifera inquina?

V2-day, 25 aprile, per un’informazione libera.

Il Pungolo

In un’intervista al Tg1, Gianfranco Fini ha proposto la castrazione chimica per i pedofili. La Lega ha subito cavalcato l’onda, proponendo la castrazione chimica per gli extracomunitari.

Il Pungolo

Per restare al passo con i tempi, la Chiesa ha deciso di modificare uno dei suoi insegnamenti morali. La nuova versione dice: “Ama il prossimo tuo come te stesso, ma senza preservativo”.

Lettera ad Antonio Di Pietro

Lettera inviata alla redazione del sito del Ministro Antonio di Pietro.

Caro Antonio,
in qualità di elettore, nonché di cittadino italiano, vorrei segnalarti quella che mi sembra una “trappola” dietro l’angolo. In particolare mi riferisco all’alleanza PD-IdV.

Leggendo la lettera di Marco Travaglio pubblicata sul tuo blog (che, come sempre, picchia dove fa più male) e i dodici punti della campagna elettorale del PD, mi duole dover constatare che la politica è fatta di tante belle parole, ma di poca sostanza.

Credo davvero nei tuoi 11 punti, e li supporterò fino alla morte, perché non vedo in essi utopia, ma realtà. Non si parla di abbassare le tasse o di aumentare gli stipendi come fanno tutti. Si parla di cose credibili, alla portata di qualunque governo e, soprattutto, si parla di idee già realizzate dalla maggior parte dei paesi europei o comunque “occidentali” (anche se l’uso di questa parola non mi piace).

Al contrario, i 12 punti del PD sono “il solito, grazie”. Innovazione del Mezzogiorno (punto 2), meno tasse per tutti (punto 4, mi ricorda qualcosa), tv di qualità (punto 12).

Prendendo come esempio proprio quest’ultimo punto, anche nei tuoi 11 punti si parla di questo, ma l’obiettivo è conseguenza automatica del programma. Avere una sola televisione e abolire i finanziamenti pubblici ai giornali porta automaticamente a un miglioramento della qualità, e in questo sta la forte differenza tra i due programmi. Il primo dice quale è il problema, senza approfondire; il secondo offre proposte concrete e realizzabili per risolverlo.

Per citare un altro esempio, il punto 11 del programma del PD dice: “nell’ordinamento verrà inserito il principio della non candidabilità in Parlamento dei cittadini condannati per reati gravissimi connessi alla mafia, camorra e criminalità organizzata o per corruzione o concussione”. Ma non è già così? Perché inizialmente il PD pubblicizza l’assenza di condannati tra i candidati e poi non inserisce in programma, come hai fatto tu, “interdizione ai condannati in Parlamento”, qualunque sia il reato?

Molti miei conoscenti sono stufi dell’attuale politica e vedono nell’Italia dei Valori un possibile spiraglio di via d’uscita. Ti prego, non deluderci!

Con stima
Alessio Palmero Aprosio

Vederci chiaro

Destra-Sinistra

La politica è incredibile. Ha due strategie, perfettamente antitetiche: da una parte cerca di confondere, dall’altra cerca di essere chiara.

Guardiamo le scelte politiche di questa tornata elettorale.

Al centro abbiamo l’Unione dei Democratici di Centro (o dei Democratici Cristiani, per i più aficionados).

Se ci spostiamo di poco, abbiamo due partiti i cui nomi si confondono tra di loro: il PD di Veltroni e il PDL di Berlusconi (i due famosi “oni”). Siccome questi non sono né al centro né agli estremi, nei loro nomi non compaiono mai le parole destra, sinistra, centro. Non mancano tuttavia termini inflazionati come “democratico” o “libertà”.

Agli estremi, invece, abbiamo due fazioni: “La destra” e “La sinistra”. Due nomi chiari, per fare sì che anche il più sbadato non si possa sbagliare sul voto.

Per essere, sì, chiari, ma non troppo, il nuovo simbolo del partito di Storace sarà identico a quello di Alleanza Nazionale, che alle prossime elezioni non ci sarà. La politica è anche questo.

(Aggiungo al mio blogroll un nuovo sito che all’inizio mi aveva spiazzato. Si chiama Non pianeta, ma stella tuttavia bisogna stare attenti a non leggerlo Non pianeta, Mastella.)