Soddisfazioni

Tazza regalo

Capita poche volte nella vita di poter dire: “sono soddisfazioni”. Alcuni si accontentano della vittoria della propria squadra di calcio, altri trovano invece appagante vincere a scacchi contro un bambino di 10 anni alla prima partita. Il mio stato di “soddisfazione” è, ahimé, molto più difficile da raggiungere.

Tuttavia pochi giorni fa ho ricevuto una telefonata che davvero mi ha stupito e mi ha reso orgoglioso di me. Tre studenti lavoratori cui avevo fatto il tutorato di matematica a chimica, per ringraziarmi della mia disponibilità e del lavoro svolto, mi hanno fatto dono di una tazza (nella foto): un piccolo presente affinché io mi ricordassi di loro. In quello stesso momento, mi hanno anche confessato che erano dispiaciuti per la mia decisione di affrontare direttamente il mondo del lavoro e non proseguire la carriera accademica, in cui avrei potuto aiutare altri ragazzi come loro.

Queste sono le vere soddisfazioni.

E abbracciando Claudia, Emanuele e Giuseppe dico loro: grazie!

The Video Game Pianist

Video Games Pianist

Ha da poco compiuto 20 anni eppure nei due mondi apparentemente distanti della musica e dei videogiochi è già un mito. Il suo nome è Martin Leung, ma è per lo più noto come “Video Games Pianist“. Inizialmente sembrava il solito “sborone” che cerca di fare la figata da mettere su YouTube, ma poi, ascoltandolo meglio, mi sono reso conto che ha una marcia in più. Non per niente, indagando, ho scoperto che Martin è più famoso di quanto pensassi. Ha partecipato a diversi programmi televisivi e ha suonato concerti in tutto il mondo.

Il suo repertorio “spazia” (per usare un eufemismo) da Super Mario a Sonic, da Zelda a Final Fantasy. Vale la pena ascoltarlo. Sentire per credere.

La guerra preventiva

Risiko!

Ci lamentiamo senza sosta dei metodi americani, quando non sappiamo che stiamo vivendo dentro a una guerra preventiva bella e buona. In questi giorni (è sulla bocca di tutti) un giovane di nazionalità rumena ha aggredito e assassinato una ragazza romana durante una rapina. È qui che è scoppiata la guerra preventiva.

Non mi riferisco alle nuove norme che hanno dato maggiori poteri ai prefetti, ma a tutto quello che intorno a questo caso è nato: siamo italiani, e ogni tanto abbiamo bisogno di ricordarcelo.

Guerra preventiva è il lutto al braccio dei giocatori di Lazio e Roma, in occasione del derby: indossarlo prima del decesso della donna aggredita non è un po’ precoce? Dovrebbero indossarlo tutte le squadre in tutte le partite… tanto prima o poi qualcuno morirà. Sugli spalti, però, nessuno si è fatto male, nonostante si trattasse di un derby. Anche in questo siamo molto italiani: morire va bene, ma uno alla volta.

Guerra preventiva è il litigio tra destra e sinistra su argomenti come questo, dove essere uniti è fondamentale per dare un segno forte al Paese. Purtroppo siamo in democrazia, e l’opposizione deve fare il suo lavoro.

Guerra preventiva è pestare a volto coperto quattro rumeni in strada per il solo fatto che esistono.

Guerra preventiva, ma “giusta”, sarebbe stato occuparsi dei problemi veri quando era necessario, invece di litigare per approvare leggi inutili al Paese. Ora si corre ai ripari. E di nuovo siamo italiani: morire va bene, ma uno alla volta. Almeno uno.

L’inutile cibo

Benzinaio Barilla

Come nelle migliori situazioni naturali, spesso gli equilibri si invertono. Una volta è la gazzella a correre più veloce, un’altra volta è il leone. Un tempo l’uomo aveva bisogno del cibo per sopravvivere, ora l’automobile sembra aver preso il suo posto nella graduatoria delle priorità.

È notizia di questi giorni, infatti, l’aumento indiscriminato di pane e corrente elettrica. Niente che non sia strano o che non sia stato annunciato [1] [2]. Quello che però lascia veramente sconvolti è la motivazione di questi aumenti, in particolare di quello del genere alimentare più diffuso. Il grano, ingrediente fondamentale che incide per il 50% sul costo di produzione della pasta e del pane, è infatti ormai utilizzato quasi esclusivamente per produrre biocarburanti.

Da una parte aumenta il costo del petrolio, che fa aumentare quello di elettricità e benzina. Dall’altra parte, per arginare questi aumenti, viene incrementata la produzione di carburante a partire dal grano. Quindi c’è sempre meno grano utilizzabile per scopi alimentari. Risultato: a causa alla legge economica più vecchia del mondo di domanda/offerta, il prezzo del grano è salito alle stelle, portandosi con sé anche pasta e pane.

Pazienza. Anche in questo caso, l’evoluzione ci verrà incontro. Tra qualche decina d’anni mangeremo petrolio.

Forse non tutti sanno che…

Campus Lucca

Socrate diceva che “la vera saggezza sta in colui che sa di non sapere”, e a volte conoscere può essere utile e divertente. Ad esempio sapere dell’esistenza di un’Università di Scienze Gastronomiche può essere utile per decidere dove andare a mangiare. Come si legge sul loro sito, questo Ateneo “unico nel suo genere nel panorama mondiale, è promosso da Slow Food, con la collaborazione di due Regioni, Emilia-Romagna e Piemonte“.

Ora, se io dicessi che l’Università di Pavia è anche l’Università del Turismo? Ecco che i miei 25 lettori strabuzzeranno gli occhi: e che cosa c’entra Pavia con l’Università del Turismo? ma esiste veramente l’Università del Turismo? (A rileggere le ultime due domande, sarebbe più sensato formularle nell’ordine inverso; tuttavia sono sicuro che le state pensando esattamente nell’ordine in cui le ho scritte)

Se volete risposte, cliccate sul sito Campus Lucca. A questo punto 24 di 25 lettori si chiederanno: “Ma qui c’è la risposta solamente alla seconda domanda”.

Ma allora che cosa è quel simpatico logo che campeggia in alto a sinistra?

Casa Ikea

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Ieri sera finalmente ho deciso di montare (con l’aiuto di Alberto il Magnifico) le ante dell’armadio Ikea che ho acquistato tempo addietro, diciamo ai primi di settembre. Il risultato è notevole, il che non mi stupisce visto che le sole ante scorrevoli incidono sul prezzo complessivo dell’armadio per più della metà.

Tutto finito, ora? Certo che no. Mancano ancora le maniglie dei pensili della cucina e vari bordini sparsi per la suddetta: sotto i pensili, sopra il bancone, a terra sotto gli scaffali bassi. Il tempo farà il suo dovere.

Nelle foto allegate, nell’ordine: la cucina, la mia cameretta, il set proiettore + Nintendo Wii (qualcuno penserà che non c’entra nulla, ma sulla sinistra si scorge la scrivania Ikea del mio coinquilino Marzu), la libreria del Magnifico, gli scaffali del corridoio, il tavolo della cucina. Forse Ikea vince addirittura su Apple quanto a rappresentanza in questa casa.

Una menzione merita il mobile del corridoio, dove si trova (in primo piano nella foto) la centralina informatica di tutta la casa: server, router, Airport Extreme, telefono Voip, stampante condivisa, gruppo di continuità che tiene acceso il tutto anche in caso di Terza Guerra Mondiale. Spero che l’Enel tardi il più possibile l’invio della bolletta…

Cornetto, scherzetto!

Cornetto

In università è risaputa l’esistenza della goliardia che si svolge nei Collegi. Il suo funzionamento è noto ai più, anche se spesso viene minimizzato (o enfatizzato) per circondarlo di un alone di mistero. Purtroppo alla fine tutti ne vedono solo i lati negativi, un po’ come capita per i computer Apple: chi non li ha mai provati, li odia a priori.

Tuttavia la goliardia ha effetti notevolmente positivi. Tra questi spicca il raggiungimento della consapevolezza che il limite tra “possibile” e “impossibile” non è sempre così scontato come sembra.

Lo scorso anno un ragazzo degli Anziani (i “cattivi”, per intenderci), aveva voglia di focaccia ligure. Capita. Chi non ha le voglie, di tanto in tanto? Una matricola scelta all’uopo è stata quindi inviata con il treno a Genova, spesata di tutto, per soddisfare i bisogni irrinunciabili di un compagno di collegio. Inutile aggiungere che, per ammortizzare le spese e per golosità, altri ragazzi si sono uniti al picnic.

Fin qui, nulla di drammaticamente “impossibile”.

Quando però a un altro Anziano salta all’occhio l’incredibile offerta Ryanair di un viaggio a Parigi per la modica cifra di un centesimo, la voglia di cornetti caldi e la visione di una matricola disponibile (tutto sommato consenziente) prende il sopravvento. Ed è qui che il limite tra “possibile” e “impossibile” si assottiglia…

Così il commesso viaggiatore, ormai giunto al secondo anno, parte per Parigi portando con sé un bagaglio ampio e spazioso, ma soprattutto vuoto: pronto per essere riempito di cornetti saporiti appena sfornati. Originali. Parigini.

Numero dei partecipanti: una ventina.
Costo dell’operazione: due euro a testa.

– Maestà, il popolo è senza pane.
– Che mangino croissant…

Davvero. Conviene!

Compagno Ratzi

Ratzinger

Dopo Rutelli, anche Ratzinger ha iniziato a mettere insieme parole che, lette una dopo l’altra, formano una frase intelligente. Se non fosse per il tacchino induttivista di Russell, mi convertirei al cattolicesimo.

“La precarietà mina la società.” Queste le parole del Pontefice.

Mobilitazione generale. Immediatamente monsignor Giovanni d’Ercole, capo della sezione italiana della segreteria di Stato Vaticana, prende le distanze: “Non è corretto interpretare le parole del Papa sugli effetti sociali ed etici della precarietà del lavoro come un attacco alla legge Biagi” (La Stampa, 19 ottobre 2007). Certo, gli attacchi vanno bene solamente quando sono contro i Pacs, contro l’aborto o contro l’eutanasia, richieste tipiche di quei partiti di estrema sinistra che ormai non vanno più di moda. Il muro è caduto, non rompete più i cosiddetti.

Ma non è finita. Cercando informazioni a riguardo, mi sono imbattuto nel sito dell’Avvenire, l’unico quotidiano a tiratura nazionale su cui io sia mai stato citato (sic!): nemmeno una parola sull’accaduto. Come se il Papa non avesse parlato.

La causa di tutto ciò, però, alla fine è venuta a galla. La versione di Norton Antivirus installata nel cervello di Ratzinger era scaduta. I portavoce del Vaticano sono sicuri che non accadrà più un fatto così increscioso e hanno appena dichiarato che i loro tecnici sono al lavoro per provvedere a sistemare le cose, non escludendo soluzioni estreme, se necessario.

Formattato un papa, se ne fa un altro.

L’Italietta

Italia.it

Bisogna festeggiare. Rutelli ha finalmente fatto un’affermazione intelligente. Che il nuovo Partito Democratico stia davvero funzionando? Al Comitato Nazionale per il Turismo, Rutelli ha infatti recentemente confermato che italia.it è una ciofeca. E ci voleva Rutelli!

Era il marzo 2004 (e non il 1994 come afferma il Corriere della Sera). Il sito in questione doveva nascere secondo il volere dell’allora Ministro per l’Innovazione e la Tecnologia, Lucio Stanca, per promuovere l’immagine turistica dell’Italia. D’altronde tutti ricorderanno l’intervento dell’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al Parlamento Europeo in cui dà del kapò (generale nazista) al ministro tedesco Schulz. Nella stessa occasione l’Italia viene descritta come un gioiello che nemmeno il Governo Berlusconi è riuscito ad intaccare. Ecco che quindi al Bel Paese viene fatto omaggio di un portale affinché tutti nel mondo possano conoscerlo.

Costo dell’operazione: 45 milioni di euro. Risultati: scadenti.

Spero che non vada a finire come il nuovo portale dell’Università. Perché? Come, perché? Stay tuned…

Burlando, un nome un perché

A10

La settimana scorsa il Governatore della Liguria (detta così sembra di parlare di Schwarznegger) ha sbagliato strada. Capita a tutti, no? L’altro ieri è capitato al Corriere Bartolini, che sconsiglio vivamente, di non trovare la via dove doveva consegnarmi i materassi. Comunque, non divaghiamo. Burlando, dicevo, ha sbagliato strada. Sulla mitica autostrada A10 l’ex Ministro dei Trasporti (sic!) ha preso una rampa contromano. Con tutti i segnali/birilli/righe che ci sono sulle Autostrade italiane credevo fosse impossibile, ma lui ci è riuscito. All’arrivo della volante della Polizia (che, a dispetto del nome, non è arrivata volando) Burlando ha subito ammesso le sue colpe. I poliziotti gli hanno chiesto un documento, ma non aveva né Carta d’Identità né Patente. Stranamente l’unico documento in suo possesso era il tesserino da parlamentare; scaduto. Lo teneva come un feticcio cucito sulle mutande? Com’è possibile che una persona dotata di encefalo possa uscire di casa senza alcun documento tranne uno da fighetti, pure scaduto?

Burlando ha chiesto più volte di essere trattato come un qualunque cittadino. Ora io vorrei vedere: se una volante della Polizia mi avesse fermato in autostrada contromano, senza patente, ma in possesso della Fìdaty Card dell’Esselunga, cosa mi avrebbe fatto?