Libertà su internet a rischio?

Il 6 luglio scorso è stata approvata la direttiva che permette all’Agenzia Garante delle Comunicazioni (AGCom) di obbligare i provider a inibire l’accesso verso un determinato sito web qualora vi sia il sospetto che quest’ultimo violi un qualche diritto d’autore. L’Italia diventa così l’unico paese del blocco occidentale a mettere una spada di Damocle su tutti i siti web, come in passato è stato per la Cina.

Ora devono passare 60 giorni per la consueta consultazione pubblica, dopo di ché la legge diventerà operativa.

Ulteriori informazioni

Mi sa che qui ci conviene emigrare…

Chiavetta Tre

In questi giorni non trovo la mia chiavetta Tre. Come si suol dire in gergo comune: l’ho persa. Ma il mio non è un averla persa perché mi hanno rubato la borsa. Semplicemente non la trovo più, e con tutta probabilità sarà infognata in qualche pertugio di qualche zaino.

Eppure il centro assistenza Tre vuole la denuncia di smarrimento della mia chiavetta.

Ora, dovrò trovare il tempo di andare dal Carabinieri per fare una cosa sostanzialmente inutile, visto che per bloccare una scheda è sufficiente una telefonata al servizio clienti Tre.

Suspance

8bicchieri

Piccolo sondaggio: secondo voi se vi dico di andare sul sito www.cerca-casa-a-pavia.it cosa pensereste? Sareste incuriositi comunque oppure tendenzialmente sapreste già di cosa parla il sito web e quindi lo clicchereste solamente in caso di bisogno? Ci andreste a occhi chiusi se doveste cercare casa a Pavia oppure se voleste prenotare un biglietto del treno Milano-Venezia?

Ecco, secondo alcuni mega-direttori della comunicazione chi va su un sito web non legge prima l’indirizzo. Ne è un esempio la bottiglietta di acqua Nestlé-Vera, dove si legge:

Per il tuo benessere è indispensabile mantenere una corretta idratazione, quindi bere in modo regolare durante tutto l’arco della giornata. Vuoi sapere quanti bicchieri d’acqua al giorno vorresti bere? Scoprilo su www.bevi8bicchieri.it

Ora, non so voi, ma io per rispondere alla fantomatica domanda del boxettino non sento il bisogno di andare sul sito.

Non si può mai stare tranquilli

Ieri e oggi giornate nere per la mia informatica. La chiamo “mia”, perché tutto sommato un po’ appartiene anche a me: lavoro in ambito informatico e sono dottorando in ambito informatico.

Tuttavia, ogni tanto c’è chi rovina questa “mia” informatica. Sto parlando di tutte quelle schiere di persone che, quando trovano una falla in un sistema informatico, spiattellano al mondo quello che hanno trovato. È successo infatti nell’Università di Pavia, dove lavoro, e ha causato non poche scocciature al sottoscritto e a tutte quelle persone che si fanno il mazzo per far andare avanti la baracca.

Ci sono vari modi di fare gli “hacker”. Uno è quello di andare contro i cattivi (come ad esempio le multinazionali), un altro è quello di dimostrare che si può fare e basta, un altro ancora quello di trarre personalmente profitti dalle proprie marachelle. Quello che però non capisco è la condivisione con il mondo delle informazioni trovate, anche se personali. Un “celodurismo” allo stato puro, degno del peggior berlusconismo italico. È come se un medico, scoprendo una malattia in un paziente, anziché curarlo lo imbottisse di farmaci per farlo stare peggio. Per parafrasare loro, l’azione potrebbe anche essere accompagnata a un’affermazione del tipo: “Avete visto come la Natura sia poco sicura? E questo è solo l’inizio”.

Ecco, quindi, il perché della “mia” informatica: diversa da una “altra” informatica, che non mi appartiene.

Trento!

fbk

Ieri sono finalmente arrivato nell’anello mancante del triveneto: Trento.

Dopo due anni di vagabondaggio tra Pavia e Trieste, pianura e mare, ora mi sono semi-quasi-definitivamente trasferito nella città del Concilio, in montagna. In particolare sarò dottorando presso la Fondazione Bruno Kessler per un po’ di tempo.

“Profondo malumore” nei confronti dei giornali italiani

Che le agenzie di stampa servano a fornire le notizie ai giornalisti è cosa nota. Ma che questi facciano un brutale copia/incolla senza modificare una virgola non lo pensavo così vero.

La notizia di oggi, per esempio, era il “profondo malumore” della Lega Nord nell’apprendere l’inserimento dell’ennesima norma salva-Premier nel testo della manovra del Ministro Tremonti. Ecco una carrellata bipartisan di come i siti web delle varie testate hanno dato la notizia.

L’ANSA originale

(ANSA) – MILANO, 5 LUG – I vertici della Lega hanno scoperto con stupore, subito seguito da malumore, la presenza della norma definita pro-Berlusconi nel testo della manovra. A quanto ha appreso l’ANSA da fonte autorevole, i ministri leghisti giovedi’ scorso non avevano ricevuto nel testo che era stato loro consegnato la norma in questione. E i ministri leghisti hanno appreso solo a cose fatte che la norma era stata inserita. Da qui il ‘profondo malumore’ dei ministri del Carroccio Bossi, Maroni e Calderoli.

ansa


Il Giornale

ilgiornale


La Stampa

lastampa


Il Messaggero

ilmessaggero


Il Secolo XIX

ilsecoloxix


TGcom

tgcom


Leggo

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City

city

Internet senza Google?

Spesso mia mamma si stupisce del fatto che in un certo momento della storia umana è esistito internet senza Google. Pensandoci adesso, è quasi impensabile, ma fino al 2001 non c’era il motore di ricerca più famoso del mondo, non c’era Gmail, non c’era Google Maps, e così via.

Ora però siamo a una situazione quasi paradossale che va nella direzione opposta: cosa possiamo fare su internet usando solamente Google? È quello che è successo ad Alessio Cimarelli, e qui vi riporto il risultato della sua involontaria “indagine”.

Internet targata Google

In questi giorni sono a Trieste, senza collegamento ADSL in casa. Abbiamo una chiavetta 3G, ma una per quattro, quindi poco utile quando siamo tutti insieme. Ci sono però parecchie reti wireless visibili, di cui un paio in chiaro. Una di queste proviene da un hotel qui vicino, ma l’accesso a Internet mediante FON Spot ha una curiosa limitazione: fa passare solo i dati provenienti dai server Google, bloccando tutto il resto. Chissà perché e chissà quanto sarebbe d’accordo l’Antitrust, ma non è questo il punto. Da un paio di giorni mi trovo infatti a navigare costretto nel limitato golfo del colosso di Mountain View. Apparentemente costretto.

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Greenpeace down

Account Greenpeace chiuso

Oggi YouTube ha chiuso l’account di Greenpeace per violazione del Copyright. Il video incriminato riguarda la campagna contro VolksWagen, per la quale la nota associazione ha utilizzato (senza mai citarli) personaggi e musiche tratti da Star Wars. La scelta non è stata casuale, visto che gli spot originali della nota casa automobilistica erano ambientati (probabilmente con la relativa autorizzazione) nel fantastico mondo della saga di George Lucas.

L’intenzione di questo post non è quello di schierarsi dall’una o dall’altra parte, ma pone solamente una domanda: una decisione del genere da parte di Lucasfilm ha giovato più a sé stessi o a Greenpeace? Siamo sicuri che bloccare un video tutto sommato innocuo per la casa cinematografica abbia raggiunto un qualche obiettivo, se non quello di permettere a Greenpeace una posizione di “non ci lasciano libertà di parola”?

CS5 craccato dopo la scadenza del trial

Disclaimer. Questo post è scritto a scopo puramente didattico e non ha alcuna intenzione di incentivare la copia illegale di software.

Se avete installato Adobe Creative Suite CS5 in versione di prova e poi provate ad aggiornare alla versione definitiva, il codice che inserite non funzionerà. Il programma infatti segnala con un triangolo giallo la non validità del codice. Anche se rimuovete tutto con il cleaner (scaricabile da qui) il problema si ripropone.

Per riuscire a cancellare DAVVERO tutto, è sufficiente andare nella cartella /Library/Application Support/Adobe/ e cancellare la cartella Adobe PCD. A questo punto la reinstallazione funziona a meraviglia e il codice viene regolarmente accettato.


Disclaimer. This post doesn’t want to stimulate piracy, but I write it for education purposes only.

If you installed Adobe Creative Suite CS5 trial and then you try to update to complete version, the key won’t work. The problem persists even if you try to completely remove the software by using the Adobe CS5 cleaner.

If you want to delete that sort of memory, you have to go to /Library/Application Support/Adobe/ in your Mac disk and delete the Adobe PCD folder. Now the setup will work and the key will be accepted.

Editoria

In questi giorni mi sto informando su come mettere in piedi una casa editrice, e devo dire che le risposte che mi stanno arrivando da più o meno tutti i vari attori della filiera editoriale non sono particolarmente incoraggianti. Voglio però condividere con i miei 25 lettori l’emblematica replica di un distributore quando ho chiesto come funzionasse e quanto costasse far arrivare i libri nelle librerie.

Gentile Sig. Aprosio,
sto chiudendo l’attività di distributore. Purtroppo l’editoria non rende. Vuole un consiglio da amico? lasci perdere tutto. Butta via tempo e denaro.

Forse dovrei ripensare seriamente la mia decisione.