Quando ho conosciuto per la prima volta di persona una ragazza cinese, uno dei primi argomenti affrontati è stata la censura: è davvero possibile che a più di un miliardo di persone venga nascosto un sistema di offuscamento delle informazioni della portata di quello cinese? La risposta è: sì.
Ebbene, quello che il nostro Parlamento sta approvando è esattamente un procedimento analogo, e il fatto che nessuno sia ancora sceso in piazza per protestare conferma la mia ipotesi: un governo può tranquillamente tenere all’oscuro la popolazione le informazioni “scomode”.
Ora, se un paragone con la Cina può essere forse eccessivo, ricordo che l’emendamento D’Alia appena passato in Parlamento vuole impedire che un sito web infranga la legge, in qualsiasi modo. La norma prevede anche che i provider chiudano immediatamente l’accesso alle pagine incriminate. Quindi se nel mio blog dico: “questa legge mi fa schifo, non rispettiamola”, ho buone probabilità che i provider italiani mi oscurino, perché incitare a non rispettare la legge è reato.
Riporto, sempre per analogia con la Cina, un passo di un articolo di Bloomberg, una delle maggiori agenzie stampa americane.
Italian Prime Minister Silvio Berlusconi, whose allies in the Senate helped pass the measure, owns Mediaset SpA, the country’s largest private broadcaster. Mediaset in July said it sued YouTube and Google for illegally distributing the television company’s content, seeking “at least” 500 million euros in damages.
Berlusconi has campaigned every weekend for the last month for his candidate, Ugo Cappellacci, against rival Renato Soru in the elections for governor of the island of Sardinia, which are scheduled to be held on Feb. 15 and 16. Soru is the founder and owner of 17.7 percent — through a blind trust — of Internet- service provider Tiscali.
Traduzione
Il Presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, la cui maggioranza in Senato ha permesso alla legge di passare, possiede Mediaset SpA, la più grossa azienda di telecomuniazioni del paese. Mediaset in luglio ha detto di aver fatto causa a Google e YouTube per aver distribuito illegalmente contenuti video della compagnia, chiedendo almeno 500 milioni di euro di danni.
Berlusconi ha sostenuto, durante i weekend dell’ultimo mese, la campagna elettorale del suo candidato, Ugo Cappellacci, contro il rivale Renato Soru nelle elezioni del governatore della Regione Sardegna che si terranno il 15 e il 16 febbraio. Soru ha fondato e possiede il 17.7% (tramite “blind trust”) dell’internet service provider Tiscali.
Finché un articolo del genere ci darà informazioni che già possediamo, il problema non sussisterà. Il fatto però che noi rimaniamo indifferenti di fronte a questi due paragrafi non è una buona notizia. Svegliamoci!