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Tre in fila

Cruciverbone

Chi vuol essere milionario (e millenario)?

Prologo
Capitolo I
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
Capitolo VIII
Capitolo IX
Capitolo X
Epilogo

CAPITOLO III

Ritornato in aula, Andrea riprese il suo posto a fianco a Giulia e le raccontò l'accaduto.

- Dici davvero? Complimenti, gliel'hai proprio fatta vedere a quei tipi. - disse lei.
- Non erano poi così cattivi come sembravano, solamente un po' orgogliosi. Comunque sono sicuro che Luca è un figo, secondo me è molto bravo.
- Di certo è così. Io invece ho conosciuto un po' di nostri compagni di facoltà. Lui è Dario - disse indicando un ragazzo due file dietro di lei - mentre lei è Chiara. - continuò indicando la vicina.
Andrea si voltò verso di loro e con un gesto simile ad un saluto si presentò. I due risposero con lo stesso gesto.
- Ma mi conoscono già? - chiese Andrea.
- Ho parlato loro di te, visto che eri l'unica persona che fino ad ora avevo conosciuto.
Il docente nel frattempo stava entrando in aula.
- Sta arrivando il professore. Cerchiamo di non farci di nuovo riprendere. - concluse Andrea.
- Buongiorno, - esordì - io sono il vostro professore di geometria. Scusatemi per il ritardo, ma avevo un esame.
Si sentì un brusio dalla platea.
- Ovviamente dovevo far fare un esame ad un ragazzo, non lo dovevo fare io, l'esame! Ma proseguiamo...

L'ora finì in un baleno, il professore salutò e Giulia portò Andrea a conoscere Dario e Chiara.
- Ciao a tutti - esordì Andrea.
- Ciao - rispose Dario, e così fece anche Chiara.
- Voi avete programmi per il pranzo? - disse Giulia, forse per rompere il ghiaccio.
- Assolutamente no. - rispose Andrea.
- Beh, potremmo andare a mangiare qualcosa tutti insieme alla mensa, no?
- Certo, Giulia. - rispose Chiara.
- Possiamo andare con la mia macchina, se volete. - propose Dario.
- Per me va bene - disse Andrea.

Andrea e Dario si recarono nel parcheggio di fronte al dipartimento ed entrarono in auto.
- Che curioso, - disse Andrea - hai un contachilometri che misura anche i metri?
- Sì, non è molto preciso - disse Dario - ce l'hanno messo solo per bellezza.
- Immagino... tra l'altro, se noti, le ultime cinque cifre del numero sono un quadrato perfetto.
- È vero, ma come hai fatto ad arrivarci così in fretta?
- Questione di abitudine. Ma dove saranno finite le altre due.
- In bagno. Sai come sono fatte le donne...
- Già, le amiche si vedono nel momento del bisogno, no?
- Eh, eh. Eccole che arrivano.
Appena si furono avvicinate Andrea urlò:
- Le donne dietro!
- E ti pareva? - rispose Chiara
- Ultime arrivate, male accontentate.
- Andiamo, dai. - concluse Giulia
- Dove andiamo? - chiese Dario
- Ti porto io. - rispose Andrea
La macchina si mosse e in 10 minuti furono a destinazione.
- Ma non c'era una strada più breve? - chiese Dario
- Scusa, mi sono sbagliato... sono anche io nuovo di qui. Va be', dai, abbiamo fatto un giro della città, no? - rispose Andrea
- Sì, ma mi hai fatto fare 10 chilometri per niente.
- Dieci chilometri? - buttò l'occhio sul contachilometri.
- Anzi, per la precisione 11.111 metri!
- Beh, dai, è una coincidenza piacevole, no?
- Sì, per questa chicca ti perdono l'errore - e sorrise.
- Guarda meglio, - intervenne nuovamente Andrea - le ultime cinque cifre, che poi sono le uniche ad essere cambiate, sono di nuovo un quadrato perfetto!
- Ehi, hai ragione!
- Noi dietro abbiamo fame, senza che stiate tanto a confabulare. Si può sapere di cosa state parlando? - intervenne Chiara
- Appena fuori dalla macchina vi spieghiamo tutto.
I quattro scesero dall'automobile e si diressero verso l'ingresso della mensa.



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