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Tre in fila

Cruciverbone

Chi vuol essere milionario (e millenario)?

Prologo
Capitolo I
Capitolo II
Capitolo III
Capitolo IV
Capitolo V
Capitolo VI
Capitolo VII
Capitolo VIII
Capitolo IX
Capitolo X
Epilogo

CAPITOLO VII

La festa era appena inizata, i quattro scesero dalla macchina con i rispettivi libretti e presentarono questi ultimi all'ingresso.
All'interno la musica era altissima e la sala era già piena di studenti e studentesse.
Andrea e Dario presero ad andare in cerca di "nuove compagne", mentre Giulia e Chiara... fecero lo stesso per il sesso opposto. Si diedero quindi appuntamento per ritrovarsi all'uscita e si divisero.
Andrea adocchiò subito una ragazza non molto alta, bruna, che stava ballando in un angolo della sala.
- Dario, cosa ne dici di quella ragazza?
- Niente male... vuoi provarci? - rispose sorridendo
- Non si sa mai, intanto andiamo a presentarci. D'altronde se non facciamo così come possiamo conoscere in fretta nuova gente? Magari poi ci presenta alle sue amiche!
- Speriamo, anche se la cosa mi inquieta un po'. Spero di essere all'altezza.
- Ma sì, dai...
I due si avvicinano alla ragazza:
- Ciao, io sono Andrea, tu come ti chiami?
La ragazza non rispose e guardò Andrea in modo sospetto.
- Dai, vieni che andiamo via. - lo riprese Dario
- No, Dario... non mi piace il suo comportamento. Ehi, simpaticona, - di nuovo rivolto alla ragazza - io mi chiamo Andrea. Non vorrei sembrare sfacciato, antipatico e invadente, ma ti ho solo chiesto una piccola domandina, niente più. Mi spieghi perché voi ragazze pensate sempre che un ragazzo che vi chiede il nome ci voglia provare, mentre se ce lo chiedete voi, ci obbligate a pensare che non ce la faremo mai con voi e che è già tanto che ci abbiate chiesto il nome?
- Guarda che non funziona, Andrea. - ripeté Dario
- ... In fondo volete o no la parità dei sessi?
- Guarda che si arrabbia e magari chiama i suoi amici.
- Senti, Dario, non siamo mica nel Bronx, al massimo si stufa e se ne va, ma alle ragazze piacciono questi discorsi, quindi credo che non se ne andrà e piuttosto rimarrà zitta tutta la sera, ma non se ne andrà.
Poi, rivolgendosi nuovamente alla ragazza:
- Facciamo che ti chiami... non so...
- Laura! - rispose la ragazza
Andrea e Dario ammutolirono.
- È questo il mio nome. Devo fare lo spelling? Mi hai chiesto il mio nome, no?
- S-sì, certo. - balbettò Andrea, senza riuscire ad aggiungere altro.
- Allora, ti si è congelata la saliva in bocca? - continuò sorridendo - Prima mi fai mille paranoie su cosa pensiamo che voi pensiate eccetera, e ora stai zitto?
- Allora mi stavi ascoltando!
- Ma certo che ti ascoltavo. E poi lo hai detto tu che a noi donne piace questa brodaglia... e in effetti il tuo ragionamento era talmente idiota che mi è piaciuto. E tu e il tuo amico come vi chiamate?
- Andrea, e questo è...
- ... Dario! - lo interruppe Dario
- Piacere a tutti e due. Ma siete qui da soli?
- Sì, assolutamente soli, vero Dario?
- C-certo! Da soli, solissimi!
- Sei anche tu al primo anno? - continuò Andrea
- Sì, matricola anche io. Studio ingegneria matematica. Voi che cosa studiate?
- Noi matematica...
- ... matematica pura. - aggiunse Dario, per precisare.
- Caspita, che bello! In effetti io sono un po' pentita di non aver scelto matematica, ma alla fine ingegneria matematica mi sembrava la via di mezzo ideale.
- Bah, un mio amico mi dice sempre che la parola "ingegneria" è un'attributo che si mette prima di un'altra cosa per dire che è fatta male... - intervenne Dario
I due si misero a ridere, e la ragazza fece il viso da arrabbiata, ma era poco credibile e dopo un po' si mise a ridere pure lei.
- Non ti preoccupare, scherziamo! - disse Andrea - Proprio questa mattina ho conosciuto due ingegneri molto simpatici.
- Sì, immaginavo che scherzavate... - rispose lei
- Ricapitolando, ti chiami Laura, sei iscritta ad ingegneria matematica al primo anno, quindi hai la nostra età.
- Se non siete particolarmente intelligenti da avere iniziato prima a studiare o particolarmente pigri da avere perso un anno direi che abbiamo la stessa età, ho compiuto 19 anni un mese fa. Siete tutti così intelligenti a matematica, oppure alcuni riescono anche a fare ragionamenti più complessi?
- Era così per dire... - rispose Andrea
- Un mese fa? Anche io ho compiuto 19 anni un mese fa, il 3 settembre per la precisione. - intervenne Dario
- Il 3 settembre? Che coincidenza, anche io sono nata il 3 settembre.
- Ma dai, allora siamo fatti proprio l'uno per l'altra.
- Da un matematico non mi sarei mai aspettato una battuta del genere, per almeno due motivi. In primis perché i matematici, persi nei loro numeretti colorati, hanno altro a cui pensare che abbordare le ragazze. Secondo, perché dovresti sapere meglio di me che la probabilità che ci siano due persone nate lo stesso giorno in questa sala è altissima, anzi praticamente certa, anche se siamo solo un centinaio.
- Come sarebbe a dire che noi abbiamo altro a cui pensare. C'è un cuoricino che batte sotto la scorza del matematico...
- Wow! Allora devo rivalutarti, matematico?
- Certamente! E poi cosa è questa storia della probabilità?
- Ecco, lo sapevo, vedi che sei sempre perso nei tuoi numeretti?
- Ma no, era per avere un argomento di cui parlare.
- Sì, scherzavo, non ti preoccupare; in effetti anche a me interessano molto i numeretti.
- Ecco... allora dicevi?
Andrea, infastidito del discreto successo dell'amico, intervenne:
- Ma sì, non ne hai mai sentito parlare?
- Onestamente no... dicevi, Laura?


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